Avvenne che la fuga del sacco di Roma fece ritirare il Papa nella sua
partita in Orvieto, dove la corte infinitamente pativa disagio d'acqua.
Talché venne pensiero al Papa di fare murare di pietra un pozzo in quella città, con larghezza di XXV braccia, e due scale intagliate nel
tufo l'una sopra l'altra a chiocciola, secondo che 'l pozzo girava, e che
si discendesse sino in sul fondo per due scale a lumaca doppie in questa
maniera: che le bestie che andavano per l'acqua, entrando per una porta,
calassino sino in fondo per la lumaca deputata solamente a lo scendere, et arrivate sul ponte dove si carica l'acqua, senza ritornare indietro, pas-
sassino a l'altro ramo della lumaca che si aggira sopra quello della scesa,
e se ne venissino suso, et per una altra porta diversa e contraria alla
prima riuscissino fuori del pozzo. Cosa ingegnosa di capriccio e maravigliosa di bellezza
Così Giorgio Vasari descrive il Pozzo di San Patrizio ad Orvieto, opera di Antonio da Sangallo il Giovane, una delle perle architettoniche più preziose concepite dal genio italiano nel corso di duemila anni di storia.
Si scende, si gira, si sale, si gira, tredici giri avvolgendosi su se stessi, metà a scendere, metà a salire. Si dice che ogni mezzo giro nasconda una lettera, tredici giri, ventisei lettere, l'intero alfabeto.
Per ogni lettera una parola. E' un grande DNA scavato nel tufo, il tempo di percorrerlo è il tempo di un desiderio in ventisei parole che scendono e salgono sull'alfabeto.
Talvolta, di notte, il pozzo restituisce voci, parole impazzite, idiomi confusi, forse i desideri smarriti di visitatori distratti. Qualcuno ha raccolto queste strane sequenze, sette vaganti desideri alfabetici.
Come ha fatto Maria Sebregondi in un numero della rivista Leggere (n.5/ottobre 1988).
Ne riporto soltanto uno, intitolato desiderio amoroso.
Ardori baloccanti, cupide delizie, estesi fruscianti giacigli. Haremi, imbambolata jouissance, kamasutra liquoroso, metamorfosi nervose. Oriente, profumi quintessenziali, risate scintillanti trascinano utopiche voluttà. Wow! Xanadu, Yemen, Zanzibar...
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