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07/04/22

Le ultime foto di Kurt Cobain, a Roma, un mese prima di morire

 

Cobain all'uscita dall'Hotel Excelsior nel marzo del 1994 un mese prima di morire


Sono le utime, drammatiche immagini scattate a Roma che ritraggono Kurt Cobain, il frontman dei Nirvana, un mese prima della sua morte. 

Furono scattate probabilmente il 3 marzo del 1994 quando Kurt Cobain era a Roma, visto che i Nirvana avevano in programma un tour in Europa, con i concerti già ampiamente pubblicizzati, molti dei quali furono poi annullati, proprio per le condizioni di salute di Cobain. 

Kurt soffriva di una forte depressione e aveva iniziato a stare male già prima del suo arrivo in Italia. Pochi giorni prima del suo soggiorno romano, aveva tenuto il suo ultimo concerto con i Nirvana al Terminal 1 di Monaco, in Germania. 

Ma l'abuso di droghe, la relazione complicata con Courtney Love e i suoi fantasmi personali stavano già portando l’artista sull’orlo del precipizio. 

Lui e Courtney avevano pesantemente litigato e lei se n'era andata in Spagna a lavorare ai suoi progetti. 

Kurt la chiamò al telefono, in lacrime. 

Kurt Cobain nel suo primo viaggio a Roma in visita al Colosseo, nel 1989 

Stava sempre peggio. A Roma era sopraggiunto anche un fortissimo mal di gola, che gli impediva di cantare. 

Courtney Love decise così di raggiungere il marito. Ma nella notte tra il 3 e il 4 marzo del 1994 la situazione cominciò a precipitare: il cantante e la moglie alloggiavano all’Hotel Excelsior, in via Veneto. Con loro c’era anche la figlia, la piccola Frances Bean, di due anni. Nella foto qui sotto si vede Kurt proprio nei pressi dell'albergo, seduto in strada, in difficoltà.



La mattina seguente, quando Courtney si svegliò trovò Kurt sul pavimento privo di sensi e col sangue che gli colava dal naso. Come risultò dai rilievi, Cobain aveva assunto qualcosa come 50 compresse di Rohypnol, un forte farmaco con effetti ipnotici, ansiolitici e sedativi, usato per il trattamento dell’insonnia, in combinazione con alcol – champagne, nello specifico.

La cantante chiamò subito la reception dell’hotel che a sua volta chiamò un’ambulanza: Kurt fu portato di corsa al Policlinico Umberto I dove gli fu fatta una lavanda gastrica, per overdose. In seguito fu trasferito all’American Hospital dove riprese conoscenza qualche ora dopo. Dopo cinque giorni di ricovero Cobain fu dimesso e fece ritorno negli Stati Uniti, annullando il resto della tournée europea. Poco meno di un mese dopo, l’8 aprile 1994, il cadavere di Cobain fu ritrovato dall’elettricista Gary Smith – chiamato per installare un sistema d’allarme - presso la casa che il leader dei Nirvana occupava con la famiglia a Seattle.

Si è molto discusso negli anni se l'episodio romano fu un tentativo di suicidio o un incidente. Courtney Love non ha dubbi, visto che in quella occasione il marito aveva lasciato anche un biglietto con su scritto: 

Ancora Cobain a Roma nel viaggio del 1989 mentre visita San Pietro con i suoi compagni di band

"Il Dottor Baker dice che dovrei scegliere tra la vita e la morte. Io scelgo la morte".  

Incredibilmente comunque, questo campanello d'allarme fu ignorato: si iniziò a valutare questa ipotesi solo dopo che Kurt si suicidò davvero, circa un mese dopo quella overdose, il 5 aprile. 

Di certo l'episodio fu sottovalutato o non affrontato con la giusta determinazione. Quel che è certo è che la morte di Cobain fu l'ennesima tragedia, riservata ad un giovane talento assoluto del rock, una tragedia di sicuro ... preannunciata. 

Fabrizio Falconi -2022 

Kurt Cobain saluta i giornalisti con una Fanta in mano il 3 marzo del 1994