AMORE E PSICHE NELL'ANNO 2025
Al quinto lustro degli anni Duemila, l'Amore non sembra passarsela molto bene.
E a dir la verità, nemmeno Psiche, che forse sta messa peggio.
Guardando ieri sera il memorabile finale del film “La Comune” del grande Thomas Virtenberg (2016) mi ha colpito l'epitaffio pronunciato ad alta voce da uno dei personaggi secondari, dopo la morte di un bambino: “L'amore è morto e lui ha deciso che non voleva vivere in un luogo dove non c'è amore.”
Beh, ho il forte sospetto che su queste morti - o assenze - di Amore e Psiche, incida parecchio la smemoratezza (sopraffatti da meravigliose intelligenze artificiali) dei miti fondativi.
La Psiche di Apuleio (Le Metamorfosi, 159 dC), fanciulla di racconto bellezza da insidiare quella di Venere (suscitandone terribile gelosia), è la personificazione dell'anima: il quid inspiegabile che rende una persona racconto e diversa da ogni altra.
Psiche, cioè Anima, è anche il soffio, la parte vitale e spirituale di ogni essere vivente.
Psiche è insomma magnifica e aerea. Ma ha bisogno di incarnazione, di sostanza, di corpo, di fisicità. Ed ecco che il mito presenta un ottimo candidato per fondersi con lei: il bellissimo Amore-Cupido, figlio addirittura di Venere.
Ciò che però Psiche non sa è che Amore-Cupido è stato mandato a lei da Venere per trarla in inganno. Quando Psiche cadrà innamorata (falling in love dicono gli inglesi), scoprirà il suo malgrado che Amore-Psiche è in realtà un mostro.
Ben le sta, si direbbe: così impara ad innamorarsi del primo sconosciuto che arriva e che le si infila nel letto! Ma Psiche ha tutte le scuse del caso: un banale incidente relativo allo scocco della freccia ha fatto sì che anche Amore si sia innamorato perdutamente della ragazza e voglia fare di tutto per restare con lei.
Per questo nel grande palazzo pieno di meraviglia in cui l'ha portata (degno di quello della “Bestia” disneyana) Amore ha stabilito per lei una legge che non dovrà mai trasgredire: i loro incontri saranno sempre al buio, di notte. Per evitare di dover svelare la propria identità mostrifera.
Sappiamo tutti com'è andata a finire: sospinta dalle solite sorelle impiccione, la Psiche innamorata, decide di fare luce. In tutti i sensi. Accende una lampada mentre Amore giace al suo fianco e riesce perfino a svegliarlo perché una goccia d'olio bollente cade sul suo corpo nudo.
Amore però, è strano, alla luce della lampada di Psiche, non si manifesta affatto come un mostro. Ma la trasgressione del divieto, basta far scappare il bellissimo amante e lasciare Psiche nella più cupa disperazione.
Per ritrovarlo dovrà superare ben quattro difficilissime prove (decise dalla crudele Venere) compresa una discesa agli inferi. Salvata da un sonno mortale da Amore, verranno finalmente celebrate le nozze dalle quali viene generata un bel bebé chiamato eloquentemente Piacere (o Voluttà).
In questo racconto c'è tutto. Una specie di bignami che ciascun essere umano alle prese con l'incanto dell'amore, dovrebbe conoscere a memoria.
Ma ahimé oggi i manuali per le relazioni amorose escono dalle rotative di Temptations Island.
In un paese, l'Italia, dove i cosiddetti “femminicidi” (termine quasi più orrendo dello stesso delitto al quale si riferisce) sono diventati la tipologia più diffusa di omicidio, l'educazione all'amore è precipitata a livelli pre-mitologici.
L'ingegno iniziale di Psiche di concedersi ad Amore senza sapere nulla di lui, poteva costarle cara. Era questo che voleva Venere, la narcisista per eccellenza.
Apuleio indica invece piuttosto chiaramente che Amore va indagato, deve esserlo. Specialmente quando qualcuno al di fuori, o lo stesso amante ha stabilito delle regole ingiuste e incomprensibili, che non c'entrano nulla con “l'amore”.
E' il coraggio e l'intraprendenza di Psiche a salvarla (e anche, in questo caso, la saggezza interessata delle sorelle): insomma, i mostri bisogna guardarli in faccia.
Se la lampada non viene accesa, i mostri rimangono sconosciuti.
La lampada bisogna accenderla, anche se il presunto Amore rischia di scapparsene volando, o rischia di manifestarsi come un mostro vero.
E chi vorrebbe accoppiarsi o giacere con un mostro?
La storia di Apuleio ha un lieto fine. Ma per i mortali le cose non vanno sempre così: negli ultimi tempi sempre meno.
Lieto fine sì, poi. Ma Psiche - l'anima incarnata - deve farsi un bel mazzo, se vuole arrivare a dama e conquistare L'Amore.
4 prove, ciascuna simbolica, che rappresentano quel che viene richiesto ad una scelta per essere davvero consapevoli.
Una bella faticaccia. Ma non si scappa. Gli amori narcisisti sono finti amori, il piacere al buio non è un vero piacere, le regole arbitrarie assomigliano ai capricci e alle vessazioni, il mostro è in agguato anche se il piacere notturno sembra bello e incantato.
Almeno finché non viene accesa la lampada.
Nell'anno domini 2025 sempre meno lampade sono accese, forse perché gli schermi digitali con touchscreen fanno una gran bella luce azzurrina. Peccato che rimandano soltanto l'immagine riflessa del nostro perduto desiderio.
FABRIZIO FALCONI
 

 
