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26/10/20

Il "Bacchino Malato" del Caravaggio alla Galleria Borghese di Roma, un capolavoro e la sua storia

 



Come è noto la Galleria Borghese di Roma ospita il maggior numero di opere di Caravaggio nel mondo: ben 6. 

Il cosiddetto "Bacchino Malato" è un autoritratto del grande pittore ed è anche il primo quadro che conosciamo di lui e il primo che dipinse a Roma, dove arrivò "senza recapito e senza provvedimento", anche se studi più recenti dicono che si appoggiò a conoscenti della famiglia della madre. 

E' un quadro piccolo, di quelli fatti per vendere.

Caravaggio ebbe una vita turbolenta, con risse e ferimenti: il nome "Bacchino Malato" fu dato da Roberto Longhi (grande storico e critico d'arte, 1890-1970), e le labbra violacee, il colorito grigiastro, l'aria emaciata, fanno pensare che l'autore si sia ritratto, convalescente, dopo uno di questi episodi.

Fonte: "Entrate nei musei, vi farà sempre bene!" - Intervista a Francesca Cappelletti, nuovo direttore della Galleria Borghese di Roma, di Ambra Radaelli, D- Repubbblica, 17 ottobre 2020, p. 75


16/06/20

Arriva Caravaggio ai Musei Capitolini - Fino al 13 settembre



Ai Musei Capitolini arriva la grande mostra "Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi", rimandata per l`emergenza Covid-19, che sara' ora nelle sale di Palazzo Caffarelli fino al 13 settembre

L`esposizione curata da Maria Cristina Bandera comprende il famoso "Ragazzo morso da un ramarro" e piu' di 40 dipinti degli artisti influenzati dalla rivoluzione figurativa di Michelangelo Merisi. 

Lo storico dell`arte Roberto Longhi seppe riconoscere la portata rivoluzionaria della pittura del Merisi tanto da considerarlo come il primo pittore dell`eta' moderna

"Il Ragazzo morso da un ramarro", che risale all`inizio del soggiorno romano di Caravaggio e databile intorno al 1596-1597, fu acquistato da Longhi negli anni Venti del `900

Al Caravaggio e ai cosiddetti "caravaggeschi" lo storico dell`arte dedico' un`intera vita di studi: secondo lui "il Caravaggio suggeri' un atteggiamento, provoco' un consenso in altri spiriti liberi, non defini' una poetica di regola fissa; e insomma, come non aveva avuto maestri, non ebbe scolari".

Ai musei capitolini i visitatori potranno ammirare, fra gli altri, quattro tavolette di Lorenzo Lotto e due dipinti di Battista del Moro e Bartolomeo Passarotti, che aprono il percorso espositivo, con l`intento di rappresentare il clima artistico del manierismo lombardo e veneto in cui si e' formato Caravaggio. 

Oltre al "Ragazzo morso da un ramarro" e' in mostra "Il Ragazzo che monda un frutto", una copia antica da Caravaggio, che Longhi riteneva una "reliquia". 

Nella mostra sono rappresentati artisti che per tutto il secolo XVII sono stati influenzati da quella rivoluzione figurativa. 

Spiccano tre tele di Carlo Saraceni, "l`Allegoria della Vanita'", una delle opere piu' significative di Angelo Caroselli; "l`Angelo annunciante" di Guglielmo Caccia detto Il Moncalvo; la "Maria Maddalena penitente" di Domenico Fetti; la splendida "Incoronazione di spine" di Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone. 

Tra i grandi capolavori del primo caravaggismo spiccano inoltre cinque tele raffiguranti Apostoli del giovane Jusepe de Ribera e la "Deposizione di Cristo" di Battistello Caracciolo, tra i primi seguaci napoletani del Caravaggio. La "Negazione di Pietro" e' poi il grande capolavoro di Valentin de Boulogne, recentemente esposto al Metropolitan Museum of Art di New York e al Museo del Louvre di Parigi, la cui ambientazione e' un preciso riferimento alla famosa Vocazione di San Matteo di Caravaggio