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22/02/21

A Versailles torna a splendere il famoso Teatro di Maria Antonietta



Il teatro di Maria-Antonietta si rifa' il trucco

Durante la crisi sanitaria, che ha reso impossibili le visite guidate o scolastiche, restauratori, esperti d'arte ed artisti si sono messi al lavoro per risistemare il teatro della regina situato nel celeberrimo parco della Reggia di Versailles, residenza del re Sole alle porte di Parigi. 

Pandemia o meno, il teatro di Marie Antonietta - anche noto come 'Théatre de la Reine' - e' un gioiello tanto bello quanto vulnerabile ed accoglie il pubblico rarissime volte. 

Una gemma fragile dunque, nascosta nei giardini del 'Petit Trianon' e luogo segreto di Maria Antonietta. 

"E' un po' come se fosse la Bella addormentata nel Bosco", dice Raphael Masson, responsabile del Patrimonio di Versailles, intervistato dalla France Presse. 

Fu proprio qui che nell'estate del 1785 la sovrana di origini austriache e appassionatissima di musica e teatro sali' in scena per l'ultima volta, interpretando il ruolo di Rosine nel 'Barbiere di Siviglia', sotto allo sguardo del suo stesso autore, il drammaturgo Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais. 

Costruito dall'architetto personale della regina, Richard Mique, il teatro è l'unico in Francia ad aver conservato macchinari funzionanti come all'epoca. 

Durante la Rivoluzione francese, la sala non venne distrutta, perché ritenuta senza valore, e nei suoi 240 anni di esistenza é stata usata rarissime volte. Il che ha contribuito a mantenere questo spazio in ottimo stato. 

"Questo teatro e' un miracolo di conservazione", dice Masson, descrivendo gli ultimi interventi di restauro. Come il nuovo sipario blu cobalto, appeso a dicembre, che in realta' e' "una tela di lino dipinta in trompe-l'oeil che imita una pieghettatura". 

Illusione pura, come del resto i marmi finti con cui e' decorata la sala che ai tempi di Maria Antonietta poteva accogliere fino a 250 spettatori. 

Tre le scene attualmente a disposizione: un interno rustico, una foresta e il tempio di Minerva. 

Grazie agli inventari, alcuni storici dell'arte lavorano alla fedele ricostruzione di una quarta scenografia, la "piazza pubblica". 

Molto fragile, nonostante il restauro nel 2001, la sala non e' mai stata messa norma per restare fedele alla sua storia, il che la rende le visite rare e difficili. "C'e' un concerto ogni due anni", spiega Masson, ricordando che "il teatro non puo' essere utilizzato in modo regolare, ma aspettiamo la fine (della crisi sanitaria, ndr) per poterlo far vedere al pubblico".