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08/03/23

"Aftersun", un film da non perdere !

 


Stavolta non c'è bisogno del mio invito alla visione, perché da quel che si vede sui profili socials, "Aftersun" è già sulla lista dei più gettonati - ed encomiati - del momento.

L'ha girato una trentacinquenne britannica, Charlotte Wells, alla sua opera prima, e presentato alla Semaine de La Critique di Cannes ha ricevuto apprezzamenti e elogi.
E' già difficile usare il termine "vicenda" su un film costruito quasi sul nulla: partecipiamo a una vacanza sulle coste della Turchia - villaggi turistici piuttosto cheap - di un ragazzo padre (festeggerà i suoi 30 anni durante la vacanza) e della figlia undicenne - una straordinaria attrice giovanissima che risponde all'italianissimo nome di Francesca Corio.
Il film - che con ogni evidenza raccoglie un intenso vissuto autobiografico - è fatto di lunghi silenzi, dialoghi scarnificati, immagini fisse, piani sequenze, apparenti giri a vuoto.
Mentre lo si vede però, si sente salire una tensione - non si sa verso dove o cosa - che ha a che vedere con il mondo interiore di Callum, il padre e con suoi evidenti fallimenti personali.
Non viene spiegato il motivo della separazione con la madre della bambina, che appare in rare telefonate a casa.
Non viene spiegato molto altro.
Ed è in questo che si apprezza parecchio, "Aftersun": nel suo coraggio di non spiegare, di lasciare tutto aperto, di lasciare allo spettatore - dopo un finale di grande coinvolgimento emotivo - l'interpretazione di ciò che accadrà dopo l'apparizione dei titoli di coda.
Scelta che lo fa, a mio avviso, di gran lunga preferire all'altro film del momento, "Gli spiriti dell'Isola" di cui ho già parlato qui, e che è un film dove invece ogni metafora è fin troppo calcata, un film preparato a tavolino, molto furbo, che strizza di continuo l'occhiolino allo spettatore.
Qui no. La Wells, come una moderna nipotina di Tarkovskij seppellisce il dolore nel profondo dei suoi personaggi e lo lascia alla scoperta dello spettatore.
Merito in gran parte dell'attore, Paul Mescal. Non era stato difficile, due anni fa, pronosticare per lui e per l'altrettanto formidabile Daisy Edgar-Jones, protagonisti di "Normal People" la serie tratta dall'omonimo romanzo di Sally Rooney, un grande futuro da protagonisti.
Sono entrambi già tra gli attori più ricercati del mercato d'autore.
+++SPOILER (Attenzione: non leggere se non si è visto il film e non si vuole sapere nulla del finale).
L'indice di un film interessante è anche questo spaesamento che lascia nello spettatore. Ho letto in questi giorni molti siti dove si avvicendano commenti e interpretazioni molto diverse sull'enigmatico finale del film.
Personalmente credo che sia la cosa migliore di tutto il film. In realtà non è molto importante come sia poi finito il rapporto tra Callum e sua figlia. Quella vacanza è stata la loro gloria e il loro requiem. L'amore, a volte, non basta da solo, a vincere le ombre.

Fabrizio Falconi - 2023