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20/06/20

72 anni fa, nasceva il primo Long Playing della storia della Musica



È un'esperienza che tutti i baby-boomer, cioe' i nati dall'immediato dopoguerra fino alla meta' degli Anni Sessanta, hanno sicuramente provato. 

A ogni trasloco si sono trovati per le mani un pesante pacco di oggetti neri, circolari, del diametro di circa 30 centimetri, obsoleti e ormai inutili. Eppure tutti sono stati ogni volta assai restii a disfarsene. 

Stiamo parlando, ovviamente, dei dischi a 33 giri, i cosiddetti Long-playing, o piu' familiarmente Lp (ellepi') o Album

L'occasione per ricordare queste icone della musica e' il loro anniversario di nascita. 

Esattamente 72 anni fa, il 21 giugno 1948, presso l'Hotel Waldorf Astoria di New York, la Columbia Records presentava il primo esemplare di 33 giri, che in breve avrebbe soppiantato il vecchio e glorioso 78 giri inventato nel 1894. 

Per la prima volta, su un supporto in vinile si potevano incidere brani musicali su entrambe le facciate, con una resa del suono di grande qualita' e una durata superiore, in genere dai 25 ai 30 minuti per ciascun lato. 

Il disco veniva collocato sul piatto dei giradischi e una puntina in diamante o zaffiro "leggeva" i solchi che vi erano stati incisi, trasmettendoli a un'apparecchiatura che li trasformava in suoni. 

Girando, appunto, alla velocita' di 33 giri (per la precisione 33 e un terzo) al minuto

Fu una vera rivoluzione per il mondo della discografia. Completata dal fatto che l'anno successivo, nel 1949, la Rca lancio' il piu' agile 45 giri e negli stessi anni altre grandi aziende americane (come la Wurlitzer e la Seeburg) perfezionarono il mitico Juke-box. 

Finalmente la musica poteva diventare un prodotto culturale a disposizione di tutti, a prezzi non eccessivi, fruibile a casa propria o addirittura all'aperto, in spiaggia, in viaggio (quando poi, alla fine degli Anni Cinquanta, fu commercializzato il mangiadischi). 

La musica usciva dalle segrete stanze dei privilegiati e diventava una forma d'arte diffusa e popolare. 

Poi, dagli Anni Ottanta, e' arrivata l'era dei compact-disc, e successivamente degli Mp3 e dei supporti digitali. I vecchi giradischi sono stati archiviati in cantina, o buttati in discarica. Alcuni sconsiderati si sono liberati dei loro 33 giri, contribuendo ad alimentare le bancarelle dei prodotti vintage. 

Ma tantissimi non hanno ceduto, e mossi da motivazioni esclusivamente sentimentali hanno conservato quei curiosi oggetti in vinile. Magari ripetendo fra se' e se': prima o poi mi ricompro un giradischi e "li metto su". Cosa che non avviene mai. In compenso, questi nostalgici se ne ricorderanno al prossimo trasloco.