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05/07/22

"The Staircase" - Una bellissima serie con super cast su Sky Tv e NowTv, che racconta una storia vera


The Staircase è (almeno) due cose diverse, di cui una, la serie televisiva attualmente in onda su Skytv-Nowtv realizzata nel 2022 con un super-cast che comprende Colin Firth, Toni Colette e Juliette Binoche.

Entrambi però hanno lo stesso oggetto: Il processo a Michael Peterson, giornalista e scrittore americano, accusato dell'omicidio della moglie, Kathleen Peterson, ritrovata morta ai piedi della scala interna di casa sua nel 2001.
Per un curioso gioco di specchi, il documentario francese - e i suoi autori, compresa la montatrice - sono finiti, come protagonisti, nella serie televisiva del 2022.
Ai documentaristi francesi infatti, Peterson consegnò la sua vicenda e la sua vita, quando fu accusato della morte della moglie e cominciò il processo. E il documentario francese - convintamente innocentista - finì per rendere nota a tutti l'intricata vicenda di Peterson e dei suoi 5 figli, della sua famiglia allargata, appassionando il pubblico di mezzo mondo.
Il perché è presto spiegato: "The Staircase" ha in tutti e due i casi al centro della vicenda, il tema della "giustizia giusta" (o ingiusta), e - ancora di più - il tema della verità giudiziale e di quella reale (e di ogni versione che noi definiamo verità e cosa serve per questa).
La serie 2022 è di livello molto alto: Colin Firth riesce ad essere un protagonista credibile; la sua recitazione - da Oscar- è fantastica, tutta in sottrazione e colora di mille ambiguità il personaggio che interpreta, un manipolatore che si è allontanato talmente tanto da se stesso da non sapere nemmeno più chi è; Toni Colette è l'infelice moglie assassinata - o morta "per accidente"; Juliette Binoche è l'ingenua montatrice che sposa visceralmente la causa del'innocenza di Mike Peterson, affrontandone le conseguenze.
Nell'arco di 8 puntate da un'ora ciascuno si pensa, si riflette e ci si diverte anche, alle prese con un legal del tutto insolito e con l'ironia di Firth che tiene banco con la sua recitazione alla Mastroianni, sempre in levare.
Grande produzione HBO, qualità assicurata. Ne vale la pena.

Fabrizio Falconi - 2022

30/05/22

"Avvocato di difesa" ("The Lincoln Lawyer"), una serie tv interessante rovinata da un brutto (e incomprensibile) finale


Alla fine è deludente la serie CBS The Lincoln Lawyer (tradotta come al solito liberamente in italiano con il titolo "Avvocato di difesa", bruttissimo), legal drama basato sui romanzi di Michael Connelly.

Qualche anno fa, da un soggetto simile era stato tratto un film con Matthew Mc Conaughey nei panni dell'avvocato Mickey Haller.
10 puntate di quasi un'ora ciascuno sono invece evidentemente troppe per gli sceneggiatori che hanno rimpinzato la vicenda centrale - quello che cattura l'attenzione dello spettatore, la scena del crimine, e il particolare del drone, quello che Hitchcock chiamava MacGuffin - con una quantità eccessiva (e inutile) di intrecci paralleli che poco o niente c'entrano con il resto.
Peccato, perché il protagonista, l'attore messicano Manuel Garcia-Rulfo è una bella scoperta, è empatico e convincente. Altrettanto il deuteragonista, Christopher Gorham nei panni del genio ricco inventore informatico accusato di aver ucciso moglie e amante colti in flagrante nel talamo nuziale.
Accanto a loro una serie di personaggi che funzionano e un clima narrativo misurato, senza i soliti effettacci o cadute, a parte le lungaggini sugli altri casi ereditati da Micky dal suo collega Jerry, che è stato misteriosamente ammazzato.
Tutto bene fino al (riuscito) colpo di scena della nona puntata.
Ed ecco che invece nell'ultima, la decima, tutto si aggroviglia, si disperde, si rovina in una specie di delirio che sembra scritto da uno sceneggiatore che ha alzato il gomito.
Lo spettatore medio - e anche quello scafato in fatto di legal - resta a bocca asciutta: nulla viene spiegato veramente, tutto resta confuso e irrisolto o semplicemente incomprensibile, sicuramente a causa anche della preoccupazione di preparare i ganci per la prossima stagione.
Ne viene fuori un brutto pateracchio che spinge a cercare spiegazioni nei vari forum online, dove si sono rifugiati i molti spettatori delusi, senza peraltro capire nulla di cosa sia veramente successo.
Credo che tutto dipenda dal fatto che sono stati utilizzate parti di diversi libri di Connelly, shakerati insieme.
Scelta sciagurata: bastava restare saldamente sul caso centrale, quello della colpevolezza/innocenza di Elliot, il milionario internettiano, che è quello che interessava lo spettatore e tutto sarebbe andato a posto.

Fabrizio Falconi - 2022