Qualunque libro decida oggi di
affrontare l’argomento complessivo della storia di Roma andrebbe incontro a un
probabile fallimento. Non è soltanto una questione della quantità di tempo che
è passata dai tempi della sua fondazione, ché esistono luoghi al mondo che
possono vantare una storia millenaria ancora più lunga di quella di Roma. La particolarità della città eterna è piuttosto quella di una storia enormemente
complessa, di una città che ha saputo e potuto “cambiare faccia e pelle” molte
e molte volte in questa lunghissima storia, rinascendo ogni volta dalle sue
ceneri e restando comunque centrale nella storia dell’Occidente anche nei momenti
più bui.
La via che si è scelta per questo volume è
quella di un manuale di rapida consultazione e di agile lettura che, nel
dipanarsi di cinquecentouno domande, ripercorre il nastro degli eventi più
importanti della storia della città, degli eventi, delle glorie guerresche,
delle invasioni subite, delle miserie e delle incoronazioni, dei potenti e del
volgo, i quali compongono un insieme unico, una lunga storia che ogni volta può
essere raccontata in modo diverso, senza tradire la realtà degli eventi.
Si è scelto di suddividere il libro in dieci parti, la prima delle quali
prende le mosse dalla fondazione stessa della città, più di settecento anni
prima della nascita di Cristo e l’ultima delle quali giunge fino ai giorni
nostri.
La quantità e la qualità degli eventi storici che hanno visto Roma
protagonista sono dunque qui ripercorsi senza
dimenticare che qualunque tentativo di riassumere la storia della città –
specie in un numero tutto sommato esiguo di pagine – resta sempre parziale e
opinabile.
Anche raccontandone la storia, Roma resta
per coloro che la visitano e per coloro che la abitano, un mistero, custodito
dalle sue stesse pietre millenarie. Questo tutto sommato è confortante anche
per chi cerca, oggi, di raccontarla.
Perché, come scriveva Ferdinand Gregorovius nel 1870, “Roma è silenziosa e pesante, come fuori dal
mondo, come intrecciata in se stessa e incantata. Lo scirocco persiste. I
momenti più drammatici del tempo cadono qui senza eco, come nell'eternità.”