31/05/21

Nelle popolazioni indigene dell'Amazzonia l'invecchiamento del cervello è del 70% più lento del nostro





Forse è un dato che potrà stupire qualcuno, eppure a pensarci bene non è affatto sorprendente:

Non hanno accesso a cure mediche, ma la salute cerebrale degli indigeni Tsimane, dell'Amazzonia boliviana, e' decisamente migliore di quella di americani ed europei: la perdita di volume nel loro cervello - segno di demenza - e' del 70% piu' lenta che nelle popolazioni occidentali

Lo indica lo studio pubblicato dalla USC Leonard Davis School of Gerontology sul Journal of Gerontology, Series A: Biological Sciences and Medical Sciences

Il merito e' di una vita fisicamente molto attiva e una dieta ricca di fibre, fatta di verdure, pesce e carne magra, a differenza delle nazioni industrializzate, dove si conduce una vita sedentaria e si mangiano molti cibi con grassi saturi. "Gli Tsimane sono un esperimento naturale sui potenziali effetti negativi degli stili di vita moderni sulla nostra salute - commenta Andrei Irimia, uno dei ricercatori - Questi risultati indicano che l'atrofia cerebrale puo' essere rallentata con gli stessi fattori dello stile di vita che riducono il rischio di malattie cardiache".

I ricercatori hanno coinvolto 746 Tsimane adulti tra i 40 e 94 anni, e li hanno portati nella citta' di Trinidad per fargli una tac al cervello, per calcolare il volume del cervello. 

Poi hanno confrontato i risultati ottenuti con quelli di tre popolazioni industrializzate di Usa ed Europa. 

Oltre alla differenza nel volume cerebrale, i ricercatori hanno anche notato che gli Tsimane avevano alti livelli di infiammazione, di solito associati all'atrofia cerebrale nelle popolazioni occidentali, ma che su di loro non aveva particolari effetti sul cervello

L'ipotesi e' che il basso rischio cardiovascolare di questa popolazione indigena superi il rischio infiammatorio, ma pone delle domande sulle cause di demenza. 

Una possibile ragione potrebbe essere che, negli occidentali, l'infiammazione e' legata a obesita' e cause metaboliche mentre negli Tsimane a infezioni respiratorie, gastrointestinali e parassitarie. "Il nostro stile di vita sedentario e la dieta ricca di grassi e zuccheri - commenta Hillard Kaplan, autore dello studio - possono accelerare la perdita di tessuto cerebrale con l'eta' e renderci piu' vulnerabili a malattie come l'Alzheimer". 

28/05/21

Ancora rivelazioni sugli UFO avvistati dalla Portaerei Omaha: "Nel video 14 oggetti sferici si avvicinano alla nave e poi si immergono nell'acqua."


Ancora un documento video rilasciato da Jeremy Corbell, il ricercatore sui fenomeni Ufo-Uap che aveva messo online gli ormai famosi video dalla portaerei Omaha, quelli con gli oggetti volanti "piramidali" e successivamente quello dell'oggetto "transmediale" che dopo alcune manovre aeree, si immergeva nell'Oceano sparendo. Le immagini di questo video sono desecretate ed è per questo motivo che Corbell può diffonderle.

Stando a quanto riferito dal sito "The Black Vault" il Pentagono, per bocca della portavoce Susan Gough, avrebbe confermato l'autenticità del video: "Posso confermare che questo video è stato girato da personale della Marina e che lo Uaptf (Unidentified Aerial Phenomena Task Force, cioé il Programma dei servizi di Intelligence navale Usa che si occupa di registrare gli avvistamenti di veicoli aerei non identificati, ndr.) lo ha messo nell'elenco degli elementi da analizzare. Non ho altro da aggiungere”.

L'ultimo video è stato ripreso al largo di San Diego, California. La ricostruzione del ricercatore è dettagliata. Questi oggetti sono stati tracciati dal radar della Omaha, secondo Corbell, in precise condizioni. Le coordinate sono 32°29'21.9”N 119°21'53.0”W, la data il 15 luglio 2019 tra le 21 e le 23. Le stesse quindi dei video precedenti. Si vedono, scrive Corbell, "almeno 14 oggetti, minimo 1,82 metri di diametro, con massa solida. Velocità registrata tra 46 e 158 mph, con un tempo di volo registrato di oltre un'ora. Gli oggetti erano illuminati, non era possibile identificare i punti di lancio o di atterraggio, e sono stati captati da diversi tipi di radar. Fotogrammi estratti da queste immagini, aggiunge Corbell, sono stati inclusi nel briefing del 1 maggio 2021 all'Uaptf, la task force che esamina i casi Ufo-Uap. Nel report si indica che gli oggetti sferici erano in grado di immergersi, ma che nessun mezzo della nave ha poi potuto identificare una volta sott'acqua, nemmeno con l'utilizzo di un sottomarino.

Fonte MMS - La Repubblica 

27/05/21

Sabato 29 maggio Passeggiata Letteraria con Fabrizio Falconi al Flaminio


La prossima Passeggiata Letteraria con Fabrizio Falconi è prevista per sabato 29 maggio.

Racconteremo e vedremo Piazza del Popolo con la Chiesa di Santa Maria del Popolo (Caravaggio) e Porta del Popolo.

Poi ci trasferiremo al bellissimo e vicino Museo Hendrik Christian Andersen, che ora è finalmente riaperto.

L'appuntamento è alle ore 16.45 a Piazza del Popolo sotto l'Obelisco centrale.


 

26/05/21

Bong John-ho: "Il cinema italiano è sorprendente" - L'amore per De Sica, Fellini e Visconti




"La storia del cinema italiano è davvero sorprendente. Quando ero piccolo, avevo circa nove o dieci anni, ricordo di aver visto alla tv il film di Vittorio De Sica 'Ladri di biciclette' che mi ha sorpreso molto. Ricordo che anch'io a quel tempo avevo chiesto a mio padre di comprarmi una bicicletta". 

Cosi' il regista Bong Joon-ho, premio Oscar e presidente della prossima Mostra del Cinema di Venezia, in un'intervista esclusiva realizzata per la 19/a edizione del Florence Korea Film Fest, a Firenze.

Dove è stato anche proiettato Barking Dogs Never Bite, il film esordio di Bong Joon-ho. 

"A causa dell'emergenza sanitaria - ha spiegato il direttore del festival Riccardo Gelli - non abbiamo potuto invitare i registi e gli attori e quindi abbiamo pensato di chiedergli di organizzare delle interviste da remoto cosi' da proiettarle al festival come se fossero con noi in sala". 

"Conosco anche diverse opere di Federico Fellini - aggiunge il regista nell'intervista - in particolare Amarcord e Le notti di Cabiria sono quelle che preferisco. Tempo fa ho visto di nuovo molti film di Luchino Visconti che sono stati rilasciati in Blu-ray, Il gattopardo, Le notti bianche e uno dei miei preferiti, Rocco e i suoi fratelli. Quel film, proprio come Parasite, racconta di una famiglia provata da problemi economici che si trasferisce dal sud nord Italia per iniziare una nuova vita. Alcuni registi italiani a cui mi sono interessato negli ultimi tempi e che ammiro molto sono Francesco Rosi, Ermanno Olmi e Marco Bellocchio. 

Recentemente - conclude - sono diventato fan della regista italiana Alice Rohrwacher e sono rimasto molto impressionato dal suo film d'esordio Corpo Celeste". 

Fonte ANSA

23/05/21

Poesia della Domenica: "Guarda il Soratte carico di neve" di Orazio (Odi, I,9)

 




Odi, I, 9


Guarda il Soratte carico di neve
e i rami stremati sotto il peso
e i fiumi rappresi
per il freddo pungente.

Sciogli le membra gelate, getta legna
sul fuoco, e dall’anfora sabina
mesci in abbondanza, Taliarco,
il vino invecchiato per quattro anni.

Il resto, lascialo agli dei. Ecco, si placa
la rissa dei venti sul mare che ribolle,
i cipressi e i vecchi orni
non si muovono più.

Che cosa avverrà, non chiederlo:
tutto ciò che la sorte ci assegna è guadagnato.
Sei giovane: danza, fa’ l’amore
senza rimorsi,

finché è verde l’età ed è lontano
l’astio della vecchiaia. Cerca le piazze,
le parole bisbigliate nella notte
all’ora stabilita,

il riso traditore che ti svela
la fanciulla nascosta, e dalle dita
che giocano a sfuggire
strappale il pegno d’amore.


Quinto Orazio Flacco (I secolo a.C.) 

22/05/21

Libro del Giorno: "Diari Segreti" di Ludwig Wittgenstein

 


Tornano finalmente ristampati in Italia, molti anni dopo la storica edizione Laterza ormai introvabile, i Diari Segreti di Ludwig Wittgenstein, un testo la cui pubblicazione suscitò non poche polemiche tra i curatori postumi dell'opera del grande genio viennese e i suoi critici, che la ritenevano fondamentale per accedere con più completezza al suo pensiero. 

Come è noto, Wittgenstein si arruolò volontario nell'esercito austro-ungarico all'indomani dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, nonostante avesse potuto tranquillamente evitare la proscrizione visto che era reduce da una doppia operazione d'ernia e visto che la famiglia da cui proveniva era una delle più ricche e delle più aristocratiche della società viennese dell'epoca. 

I motivi che spinsero Wittgenstein ad arruolarsi non erano il nazionalismo, né la difesa dei patri confini. Lo spingevano motivazioni personali: quella di scoprire la sua vera natura una volta messo di fronte alla prova estrema e alla possibilità di morire. Per Wittgenstein quella prova, come tutta la vita, era un mezzo di evoluzione personale - "diventare un uomo migliore," diventare un uomo decente

Wittgenstein redasse i Diari Segreti, con molte annotazioni di carattere assai personali, in un codice cifrato da lui inventato. Annotandoli su un quaderno su cui in seguito furono allineati altri scritti entrati a far parte dei cosiddetti Quaderni. 

Wittgenstein rimase arruolato per tutta la durata della guerra, in condizioni di estremo pericolo, fu anche gravemente ferito, e infine fu catturato dall'esercito italiano quattro giorni prima dell'armistizio e trasferito in un campo di prigionia al sud d'Italia dove rimase per otto mesi, fino all'estate del 1919. 

I Diari segreti di Ludwig Wittgenstein costituiscono dun    que il resoconto, la conseguenza e la testimonianza di quella rapida risoluzione che spinse il filosofo a iscriversi come volontario nell’esercito allo scoppio del primo conflitto mondiale

Punto di snodo della sua speculazione filosofica, la decisione di arruolarsi venne presa dopo un lungo periodo vissuto in completa solitudine e si configurò come un radicale mutamento di vita, come estinzione di un percorso personale prevedibile e precostituito, come una condizione imprescindibile per il proseguimento del suo lavoro intellettuale.

Da quel che si sa, Wittgenstein non avrebbe per nulla apprezzato tutta questa attenzione per la sua persona e l’avrebbe senz’altro considerata il sintomo di un’inutile e invadente curiosità. Eppure, la vita di Wittgenstein attrae proprio perché è la vita di un filosofo in grado di sedurre i propri allievi e non solo. 

Ludwig Wittgenstein (Vienna 1889 – Cambridge 1951) è uno dei più importanti e influenti filosofi del Novecento. Le sue opere – in particolare, il Tractatus logico-philosophicus (1921) e le Ricerche filosofiche (1953) – hanno profondamente segnato il pensiero filosofico e la cultura degli ultimi cent’anni. 



21/05/21

Quando Battiato parlava della morte e diceva: "Non si muore, ci si trasforma"

 



"Non si muore, ci si trasforma": è il passaggio di una intervista a Franco Battiato (nella occasione dell'uscita del suo album Apriti Sesamo)realizzata dal mensile XL di Repubblica, nel quale l'artista parla della morte, di come si sta preparando a quello che definisce un passaggio, una trasformazione. 

Vale davvero la pena di riascoltare e rivedere questi 2 minuti e mezzo, con la grande anima di Franco Battiato che lascia un grande, grande vuoto. 


link del video: 

Esclusiva XL. Franco Battiato. L'idea della morte - Il testamento 

20/05/21

Obama: "Gli Ufo sono un problema che va preso sul serio"




Gli Ufo sono un fenomeno che "va preso sul serio". 

A sostenerlo e' stato l'ex presidente americano Barack Obama durante un'apparizione al 'Late Late Show' condotto da James Corden su Cbs News. 

Obama prima ha fatto un po' di ironia sulla questione, che continua a suscitare interesse negli Stati Uniti, affermando con il sorriso: "La verita' e' che quando sono entrato in carica ho chiesto: 'Va bene, c'e' un laboratorio da qualche parte dove teniamo esemplari di alieni e astronavi?' La risposta e' stata 'no'". 

Poi, pero', ha precisato: "Cio' che e' vero, e su questo sono serio, e' che ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano. Non possiamo spiegare le loro traiettorie, non si muovevano con uno schema facilmente spiegabile. Quindi penso che la gente prenda sul serio il tentativo di indagare e capire di cosa si tratta. Ma oggi non ho nulla da riferirti"

A risvegliare l'attenzione sul tema e' stato un nuovo video datato 2019 e girato da un aereo della Marina militare americana, in cui si vede un oggetto non identificato che vola poco sopra l'Oceano, prima di immergersi nell'acqua. Il filmato e' stato divulgato dal documentarista Jeremy Corbell, e il Pentagono ha confermato la legittimita' di foto e video. 

La divisione della difesa che si occupa dei fenomeni aerei non identificati ha fatto sapere, tramite la portavoce Sue Gough, che il filmato e' incluso negli "esami in corso" della task force, creata nell'agosto scorso per indagare sugli avvistamenti degli ufo da parte dei militari Usa.

17/05/21

Libro del Giorno: "I vagabondi" di Olga Tokarczuk



E' un libro ricchissimo e straniante, I Vagabondi, che erroneamente viene definito romanzo. E' vero che questa definizione oggi viene usata come il soffione di un organetto per contenere ogni forma più o meno irregolare di narrazione.

I Vagabondi però, appare fin dall'inizio, una meditazione sul tema del viaggio e del viaggiare, che coinvolge esperienze personali, memorie, informazioni saggistiche, mini racconti che a volte ritornano durante la narrazione, che apparentemente non segue alcun filo logico, se non quello di esplorare la proprietà dell'essere umano - come di ogni essere vivente - di vivere nello svolgersi della condizione temporale, la quale a sua volta si articola sulla dimensione spaziale, dimostrando l'esattezza della formulazione einsteiniana secondo la quale spazio e tempo interagiscono, formando una unica e terza dimensione, influenzando anche la percezione del tempo umano.

Olga Tokarczuk è nata nel 1962 e ha studiato psicologia a Varsavia. Scrittrice e poetessa tra le più acclamate della Polonia, la sua opera è stata tradotta in trenta paesi e in oltre quarantacinque lingue. 
La notorietà delle sue opere e da ultimo il successo de I Vagabondi le ha meritato il Premio Nobel per la Letteratura 2018 “per la sua immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita”

Il romanzo I vagabondi (Bompiani, 2019) le è valso anche il Man Booker International Prize 2018 ed è stato finalista al National Book Award. 

La narratrice che ci accoglie all’inizio di questo romanzo confida che fin da piccola, quando osservava lo scorrere dell’Oder, desiderava una cosa sola: essere una barca su quel fiume, essere eterno movimento. 

È questo spirito-guida che ci conduce attraverso le esistenze fluide di uomini e donne fuori dell’ordinario, come la sorella di Chopin, che porta il cuore del musicista da Parigi a Varsavia, per seppellirlo a casa; come l’anatomista olandese scopritore del tendine di Achille che usa il proprio corpo come terreno di ricerca; come Soliman, rapito bambino dalla Nigeria e portato alla corte d’Austria come mascotte, infine, alla morte, impagliato e messo in mostra; e un popolo di nomadi slavi, i bieguni, i vagabondi del titolo, che conducono una vita itinerante, contando sulla gentilezza altrui.

Come tanti affluenti, queste esistenze si raccolgono in una corrente, una prosa che procede secondo un andamento talvolta guizzante, come le rapide, talvolta più lento, come se attraversasse le vaste pianure dell’est, per raccontarci chi siamo stati, chi siamo e forse chi saremo: individui capaci di raccogliere il richiamo al nomadismo che fa parte di noi, ci rende vivi e ci trasforma, perché “il cambiamento è sempre più nobile della stabilità”.


16/05/21

Poesia della Domenica: Sonetto 29 di William Shakespeare

 

Sonetto 29

Talora, venuto in odio alla Fortuna e agli uomini,
io piango solitario sul mio triste abbandono,
e turbo il cielo sordo con le mie grida inani,
e contemplo me stesso, e maledico la sorte,
 
agognandomi simile a tale più ricco di speranze,
di più belle fattezze, di numerosi amici,
invidiando l’ingegno di questi, il potere di un altro,
di quel che meglio è mio maggiormente scontento;
 
di quel che più amo maggiormente scontento
ma ecco che in tali pensieri, quasi spregiando me stesso, hai detto
la tua immagine appare, e allora muto stato,
e quale lodola, al romper del giorno, si innalza
dalla terra cupa, lancio inni alle soglie del cielo:
 
poiché il ricordo del dolce tuo amore porta seco
tali ricchezze, che non vorrei scambiarle con un regno.


William Shakespeare 

15/05/21

Pentagono: "Autentico il video dell'Ufo sull'Oceano"

Dopo che la Cia ha rilasciato un report su tutti gli avvistamenti Ufo, e dopo l'annuncio arrivato a gennaio di un nuovo rapporto non segreto sugli Ufo, il Pentagono rilascia un'altra patente di autenticità a un video girato nel luglio 2019 a bordo di una nave della Marina Usa, la USS Omaha, al largo della costa di San Diego: mostra un misterioso oggetto sferico che vola nell'aria prima di inabissarsi nell'oceano. I filmati sono stati registrati dal personale della Marina degli Stati Uniti. 

“Posso confermare che le foto e i video a cui si fa riferimento sono stati realizzati dal personale della Marina", ha detto a The Black Vault Susan Gough, portavoce del Pentagono. 

"Come abbiamo detto prima, per mantenere la sicurezza delle operazioni ed evitare di divulgare informazioni che potrebbero essere utili a potenziali avversari, non si discute pubblicamente di dettagli delle osservazioni o degli esami delle incursioni segnalate nei nostri campi di addestramento".

Proprio l'anno scorso, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha riconosciuto e pubblicato tre video  di "fenomeni aerei non identificati", incluso il famoso video "Tic Tac" girato da un pilota di jet della Marina degli Stati Uniti.  


Fonte : Metronews

14/05/21

Nascono nuovi itinerari turistici in Sicilia: "La Rotta dei Fenici"


Valorizzare gli itinerari culturali per rilanciare il turismo in Sicilia dopo la fine della pandemia: e' questo l'obiettivo de "La Rotta dei Fenici", uno dei 40 itinerari internazionali riconosciuti dal Consiglio d'Europa, che mette in rete i luoghi del Mediterraneo e le sue vie di comunicazione commerciali e culturali, le stesse che furono testimoni dirette della presenza e del transito dei Fenici, che dal XII secolo a.C. diedero origine ad una grande civilta'. 

Vie di comunicazione che poi sarebbero state utilizzate, tra gli altri, anche dai greci. 

Non e' un caso, d'altra parte, che la stessa sede de "La Rotta dei Fenici" sia a Selinunte, nel cuore del piu' grande Parco Archeologico d'Europa. 

 "Il tema centrale dell'itinerario culturale - spiega Antonio Barone, direttore de 'La Rotta dei Fenici' - non e' tanto l'archeologia, ma il riconoscimento, attraverso la conoscenza di un'identita' storica comune, del dialogo interculturale tra i popoli del Mediterraneo. Il nostro e' un itinerario sulla cultura del mare, e noi facciamo in modo che i visitatori abbiano un punto d'osservazione privilegiato, che permetta loro di comprendere cio' che fu il Mediterraneo (come crocevia di navigatori geniali come furono i Fenici) e cio' che e' diventato oggi". 

E cosi', a fare da cornice a "La Rotta dei Fenici" ci sono i luoghi fisici (come, ad esempio, il sito archeologico di Adranone a Sambuca di Sicilia o il territorio di Inico, l'antico toponimo della odierna Menfi), ma c'e' soprattutto il "Turismo esperienziale", quello che punta a trasformare il viaggio in un momento di integrazione culturale. 

Tutto questo si traduce nel tentativo di sviluppare il turismo attraverso la destagionalizzazione e il ricorso a piccole strutture ricettive. 

"Una formula - osserva il direttore dell'itinerario - che sta suscitando tanta curiosita', e che stiamo mettendo a disposizione di diversi governi europei e dei piani strategici di numerose regioni". 

 Tra le varie proposte de "La Rotta dei Fenici" uno spazio principale e' quello occupato dalle cosiddette "Smart Ways", un modello gia' adottato a livello europeo e che si concretizza in percorsi di eccellenza localizzati lungo tutto il Mediterraneo

In Sicilia, in particolare, la "Smart Way" si snoda lungo l'antica Via Selinuntina (tra Siracusa ed Erice). Ma non e' tutto. 

L'itinerario culturale "Le Rotte dei Fenici" collabora anche con i Gruppi Archeologici d'Italia, con la Rete degli Ecomusei e con la stessa Soprintendenza del Mare, con l'obiettivo: valorizzare il patrimonio archeologico subacqueo. 

Tra le piu' recenti iniziative programmate da "La Rotta dei Fenici" ci sono anche esposizioni itineranti, possibili grazie all'ausilio della "Rete dei Musei" (di cui fa parte anche la Rete Museale Belicina). 

"Proponiamo - chiarisce Barone - una sintesi tra tutti quei temi che suscitano riflessioni diffuse su interculturalita' e relazioni storiche, sociali e culturali stabilite lungo le rotte marittime e gli approdi attraversate dalle antiche civilta' mediterranee". 

All'itinerario culturale "La Rotta dei Fenici" oggi aderiscono un centinaio tra enti pubblici e privati di una dozzina di paesi europei ed extraeuropei. C'e' anche la Regione Siciliana. Nel corso del tempo all'itinerario culturale hanno aderito numerosi comuni siciliani. 

Ne fanno tuttora parte Campobello di Mazara e l'Unione dei Comuni delle Terre Sicane (con Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice e Caltabellotta) ma anche associazioni culturali, reti di imprese turistiche e, da poco tempo, anche l'Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane, che raggruppa piu' di 6.000 sodalizi. 

In Sicilia sono pronti ad aderire alle "Rotte" numerosi altri territori, come Gibellina, Gela, Prizzi, Cefalu', e sono in corso contatti perche' ritorni attiva Marsala e nuove proposte, come ad esempio Sciacca, con le sue antiche terme. 

11/05/21

La Ruota degli Esposti medievale, all'Ospedale Santo Spirito di Roma

 



E' una di quelle meglio conservate nel corso dei secoli e una delle più antiche: è la "Ruota degli esposti" ancora esistente all'Ospedale Santo Spirito di Roma. Conservata nella sua edicola originaria (con la cornice in marmo) a fianco di una classica "buca" per le offerte agli orfani, anch'essa in marmo, su una delle pareti esterne del grande ospedale romano, ancora oggi funzionante. 

Fu realizzata nel Medioevo (all'epoca di Innocenzo III, circa 1198), e si tratta di quel classico dispositivo grazie al quale le madri, per i più diversi motivi (poco abbienti, prostitute, madri di figli illegittimi) potevano lasciare i neonati dei quali volevano disfarsi. Il bambino, dopo essere stato introdotto all'interno dell'istituto grazie alla ruota girevole, veniva subito avvolto in un drappo azzurro e consegnato alla Priora della Balia. 

Sul piede sinistro del bambino venivano apposti i segni di una doppia croce e da quel momento esso diventava “Figlio della Casa” o “Figlio della Famiglia”, per cui non poteva più essere definito da nessuno “figlio di ignoti”.





10/05/21

L'Acqua acetosa - La fonte miracolosa di Roma (storia e attualità)



L’Acqua Acetosa, la fonte miracolosa

 

In un magnifico dipinto conservato alla Tate Gallery di Londra e realizzato dal pittore danese Christoffer-Wilhelm-Eckersberg nel 1814 si ammira una veduta della fontana dell’Acqua Acetosa com’era in quell’epoca e lascia senza fiato la vista del panorama verso nord, dove si vede la campagna romana ancora del tutto intatta e l’ansa del fiume Tevere che la attraversa.

È quindi ancora più suggestivo immaginare come dovesse essere questo luogo ai primi del Seicento, quando cominciò a diffondersi la voce che l’acqua sorgiva, che sgorgava tra la collina di Villa Glori e il grande fiume di Roma, dal sapore vagamente ferruginoso (e quindi acido), possedeva delle miracolose proprietà taumaturgiche.

La voce arrivò fino alle orecchie di qualche solerte cardinale che pensò bene di farla assaggiare al papa, all’epoca quel Camillo Borghese salito al soglio pontificio nel 1605 con il nome di Paolo v.

Nel 1619, sei anni prima della morte avvenuta per un colpo apoplettico, il pontefice, così convinto delle proprietà miracolose dell’acqua, decise di far erigere una fontana dall’architetto Giovanni Vasanzio.

Di questo primo monumento esiste memoria nella lapide di fianco alle tre piccole vasche, che si trova ancora in loco e che descrive i mille malanni per il quale l’acqua risultava salutare: Renibus et stomacho, spleni corique medetur – Mille malis prodest ista salubris aqua (Quest’acqua salubre è medicina per il mal di reni e di stomaco, per la milza e il fegato e per mille altri mali).

Altre due lapidi ricordano i successivi interventi sulla «mostra d’acqua» che oggi è stata finalmente protetta da una recinzione. La prima ricorda l’intervento di restauro di papa Alessandro vii Chigi (1655 – 1667) al quale si deve il progetto a esedra che ancora oggi si può ammirare, opera di Bernini; la seconda il rifacimento operato sotto papa Clemente xi (1700 – 1721).



Christoffer Wilhelm Eckersberg La Fontana dell'Acqua Acetosa, 1814 


Questo secondo intervento fu reso necessario dal fatto che la quantità d’acqua era grandemente diminuita, anche a causa del commercio che ne veniva fatto.

I romani impossibilitati a recarsi personalmente alla fonte, decisamente fuori mano rispetto al centro di Roma, potevano rifornirsi dai cosiddetti “acquacetosari”, una cooperativa di venditori ambulanti che viveva dello smercio in città della preziosa acqua.

Le proteste popolari per questo taglieggio e per la mancanza di adeguato rifornimento alla fonte, giunsero fino alle orecchie di Clemente xi che decise di intervenire affidando i lavori di bonifica all’architetto Egidio Maria Bordoni.

Finalmente liberata dal fango e dalle erbacce, la fonte ricominciò a produrre acqua e la tradizione degli acquacetosari poté continuare indisturbata fino ai primi del Novecento.

Insieme alle qualità taumaturgiche, i venditori abusivi avevano cominciato anche a propagandare altre misteriose proprietà dell’acqua, quella di garantire fortuna personale, o di scongiurare ogni tipo di malocchio.

Finalmente nel 1910 si decise di stroncare il traffico d’acqua miracolosa e il Comune di Roma provvide ad appaltare la fonte a un servizio autorizzato.

La fama dell’Acqua Acetosa si protrasse però ancora per tutto il Novecento e non era insolito vedere, ancora nel secondo dopoguerra, file di persone con recipienti di ogni tipo in attesa di portare a casa l’agognato liquido portentoso.

Oggi il monumento, anche se salvato dal degrado, resta infelicemente compresso tra l’espansione continua dei circoli sportivi sulla sponda del fiume e la stazione ferroviaria omonima, che fa parte del tracciato della linea Roma – Viterbo.

Tratto da: Fabrizio Falconi, Roma segreta e misteriosa, Newton Compton, Roma, 2018 



07/05/21

Arriva un rarissimo rinoceronte bianco in Italia - progetto mondiale per salvarlo dall'estinzione.



La salvaguardia del rinoceronte bianco, specie ad alto rischio di estinzione, passa attraverso il bioparco Zoom di Torino. 

Da alcuni giorni nell'habitat Serengeti ha preso casa Rami, un esemplare di tre anni per una tonnellata di peso.

Nato a Tel Aviv, ha trascorso l'ultimo anno allo Zooh! di Zurigo, da dove è stato trasferito nell'ambito dei programmi di interscambio tra strutture zoologiche europee per favorire la conservazione della specie. 

Dopo otto ore di viaggio e 450 chilometri percorsi in una speciale box, posizionata da una gru su un camion creato apposta per il trasporto animali, Rami si sta ambientando nella sua nuova casa e presto potrà fare amicizia con John, il rinoceronte arrivato nel 2018 dalla Gran Bretagna e rimasto solo l'anno scorso, dopo la morte improvvisa del fratello Ian a causa di una malformazione cardiaca

"Con l'arrivo di Rami - commenta Valentina Isaja, direttore scientifico di Zoom - il nostro parco contribuisce alla salvaguardia di una delle specie attualmente a più alto rischio di estinzione, a causa del bracconaggio, portando a conoscenza dei visitatori la grave situazione dei rinoceronti in natura". 

06/05/21

Dopo anni di controversie pubblicate le lettere di Saint-Exupéry. Escono oggi da Gallimard


Dopo anni di controversie saranno pubblicate le lettere tra Antoine de Saint-Exupery e sua moglie Consuelo, un carteggio la famiglia non aveva voluto sinora vedesse la luce.

Antoine e Consuelo de Saint-Exupéry hanno lasciato dietro di loro il ricordo di una relazione burrascosa, un libro famoso che lui ha scritto e che lei ha ispirato, Il piccolo principe, un conflitto tra eredi, e una corrispondenza luminosa, di cui la pubblicazione dovrebbe far dimenticare le controversie . 

Queste 160 lettere e telegrammi inviati dagli sposi tra il 1930 e il 1944 sono pubblicati oggi da Gallimard, in un'edizione ricca di illustrazioni. 

Queste due personalita' complesse, un marito che aveva molte avventure e una donna che amava soprattutto la sua indipendenza, hanno conosciuto tanti momenti felici quanto difficili

"Consuelo era esuberante e lui era molto depresso. I suoi molteplici amori non sono un segno di dongiovannismo, ma di un vagabondaggio emotivo", commenta Alain Vircondelet, un biografo intervistato da AFP. 

Gli scambi epistolari dimostrano che nulla li separava veramente, nemmeno la distanza, fino alla misteriosa morte di Antoine de Saint-Exupéry, durante una missione nel Mediterraneo nel luglio 1944. 

La prima lettera dell'aviatore, a Buenos Aires dove si e' innamorato di questa donna salvadoregna, gia' delinea la sua opera piu' famosa. 

"Ricordo una storia non molto vecchia, la cambio un po': c'era una volta un bambino che aveva scoperto un tesoro. Ma questo tesoro era troppo bello per un bambino i cui occhi non sapevano capirlo bene o le cui braccia non lo contenevano. Poi il bambino e' diventato malinconico ". 

"Saint-Ex" non fece in tempo a vedere il prodigioso successo del suo racconto Il piccolo principe, pubblicato nel 1943 a New York, né la pubblicazione dell'edizione parigina nel 1946. 

Lei si'. La famiglia conta oggi "200 milioni di copie vendute e piu' di 450 traduzioni" di questo libro. 

Preleva un bell'assegno ogni anno, il cui importo è sconosciuto. 

Un accordo del 1947 stabili' la successione di uno scrittore che non lascio' ne' discendenti ne' testamenti. 

A Consuelo la meta' degli introiti del lavoro. Alla famiglia Saint-Exupe'ry l'altra meta', piu' i diritti morali, vale a dire che devono dare il loro consenso a tutto cio' che riguarda l'universo dell'autore. 

Quando Consuelo mori' nel 1979, lascio' in eredita' i suoi diritti al suo segretario, lo spagnolo Jose' Martinez Fructuoso. 

E lo scontro con il ramo della sorella di Antoine, Gabrielle d'Agay, finira' in tribunale.Jose' Martinez Fructuoso e' stato condannato nel 2008 dopo aver pubblicato gli scritti dello scrittore in Antoine et Consuelo de Saint-Exupe'ry, un amour de legend (edizioni Les Are'nes, 2005). 

Ma nel 2014, i d'Agay sono stati a loro volta costretti a donare i proventi di un cartone animato ispirato al Piccolo Principe. 

Gallimard annuncia ora la riconciliazione. La prefazione di Martine Martinez Fructuoso, vedova del segretario di Consuelo, precede quella di Olivier d'Agay, pronipote di Antoine. "Questo lavoro non avrebbe visto la luce senza la collaborazione tra la tenuta Antoine de Saint-Exupe'ry-d'Agay e la tenuta Consuelo de Saint-Exupe'ry", scriveva la famiglia dell'aviatore in un comunicato alla fine di aprile. Ha ricordato "una guerra legale fallita di 18 anni per ottenere la proprieta' congiunta del copyright". 

03/05/21

Ecco la nuova "Arena" del Colosseo. Un progetto rivoluzionario per uno dei monumenti più famosi al mondo

 


Un pavimento in legno dall'anima super tecnologica e green, con un sistema di pannelli dall'anima in fibra di carbonio che, muovendosi e ruotando come una sorta di super sofisticato brie soleil, garantiranno sia la vista dei sotterranei sia la loro ventilazione. 

Ecco come sara' nel 2023 la nuova arena del Colosseo, la sfida piu' ambiziosa e contestata del ministro della cultura Franceschini. 

"Una struttura estremamente leggera e completamente reversibile" assicurano i progettisti di Milan Ingegneria, la societa' veneziana che ha vinto, in gruppo con altri specialisti, il bando di gara lanciato da Invitalia per la realizzazione dell'intervento, finanziato dal 2015 con 18,5 milioni di euro. 

"Un progetto ambizioso che aiutera' la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l'immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica", lo definisce il ministro che questa idea l'ha presa a cuore dal 2014 rilanciando l'imput dell'archeologo Daniele Manacorda, per poi portarla avanti in barba alle critiche e alle polemiche arrivate anche da tanti addetti ai lavori. 

E che oggi torna sulla possibilita' di sfruttare l'arena ritrovata anche per eventi "di alto spessore" , iniziative culturali o di spettacolo di caratura internazionale. 

"So che le polemiche non mancheranno -ammette il ministro - il Colosseo e' il nostro monumento simbolo e' giusto che si discuta. Ma e' una grande sfida dell'Italia". Tant'e', quello che viene presentato oggi e' l'idea, il progetto di massima, ci vorranno altri mesi per mettere a punto quello che architetti e ingegneri definiscono "l'esecutivo" e contemporaneamente dovra' essere lanciato un altro bando di gara per individuare l'impresa che lo costruira'. 

Ma i tempi a questo punto sono abbastanza contenuti, la nuova arena del Colosseo, anticipa la direttrice del parco archeologico Alfonsina Russo, dovrebbe essere realizzata entro il 2023. 

Lo studio di ingegneria a capo del gruppo vincitore vanta un portfolio ricchissimo di progetti in tutto il mondo e collaborazioni pluridecennali con le grandi firme dell'architettura a partire da Renzo Piano col quale stanno realizzando tra l'altro l'ospedale di Emergency a in Uganda, ma anche Mario Cucinella, Von Gerkan, Marg und Partner, Arata Isozaki, Herzog & De Meuron, Matteo Thun, Bolles+Wilson, Parisotto e Formenton, Rem Koolas. Mentre il loro nome e' legato al restauro conservativo della Basilica Palladiana di Vicenza. 

A scegliere il progetto, che e' stato redatto insieme all'architetto Fabio Fumagalli di Labics e ad altri, e' stata una commissione sorteggiata da Invitalia e composta da Salvatore Acampora, Alessandro Viscogliosi, Stefano Pampanin, Michel Gras e Giuseppe Scarpelli. 

Alla base c'e' l'idea di mettere insieme le ragioni della tutela con il recupero dell'immagine originaria del monumento e quella del suo funzionamento come complessa macchina scenica. 

La piattaforma, spiega l'architetto Fabio Fumagalli, e' stata collocata alla quota che aveva all'epoca dei Flavi e "riprende dal piano originario sia la forma sia le funzioni". 

Le travi "sono poggiate direttamente sulle strutture murarie senza ancoraggi meccanici" e questo proprio per rendere la struttura il meno invasiva possibile e del tutto reversibile: "Se fra dieci o cent'anni ci sara' la necessita' di rimuoverla, si potra' ripristinare lo stato di fatto di oggi", fa notare Massimiliano Milan . 

Il nuovo piano di calpestio sarà costitutito da pannelli mobili realizzati in protruso di carbonio e rivestiti in legno di Accoya, un materiale "che si ottiene attraverso un processo di acetilazione delle fibre del legno" per aumentarne la resistenza ma anche la durata. 

Alta tecnologia, dunque, ma anche sostenibilita' perche' non si dovranno abbattere essenze pregiate ed e' stato previsto tra l'altro il riciclo delle acque piovane. Un sofisticato meccanismo di "rotazione e traslazione" dei pannelli di cui si compone la piattaforma servira' a garantire sia la visuale dei sotterranei, sia la loro areazione e illuminazione, oltre a permettere di vedere il sistema scenico originario

Distribuite lungo il perimetro del monumento ci saranno poi 24 unita' di ventilazione meccanica che controlleranno l'umidita' e la temperatura degli ambienti ipogei. "In soli 30 minuti si potra' garantire il ricambio completo dell'intero volume d'aria", assicurano ancora i progettisti. Da qui anche il passo avanti sottolineato dal ministro per la tutela del monumento italiano da sempre piu' visitato: "Il nuovo piano dell'arena - spiegano i progettisti- proteggera' gli ambienti sottostanti dagli agenti atmosferici, lo scarico idrico verra' notevolmente ridotto grazie ad un sistema di raccolta dell'acqua piovana che poi verra' riutilizzata nei servizi igienici del Colosseo". 


02/05/21

La Poesia della Domenica - "Amore" di Giuseppe Ungaretti




Amore

Mi guardi. Luci di luna parlano
All'anima di sorprese.
Ricordi annebbiati bramano,
In onda lenta, ritorni.

Le loro leggere forme calano
Da inverosimili altezze
A morire nella scesa.

Così, s'è notte, ritornano
Desideri e care gioie.

Mi guardi. Ma l'acqua tremula,
Le rocce e i venti consumi
Che non so più possedere.


Giuseppe Ungaretti 

01/05/21

Scoperta la prima mummia egizia incinta!





Evento di portata archeologica storica in Polonia, dove i ricercatori del Museo nazionale di Varsavia hanno scoperto la prima mummia al mondo di una donna egizia incinta, oggetto di un articolo pubblicato sul Journal of Archeological Science. Si è pensato a lungo che la mummia, portata per la prima volta in Polonia nel 1826, fosse quella di un sacerdote, ma il progetto lanciato nel 2015 su reperti custoditi nel museo della capitale polacca ha rivelato la loro appartenenza ad una donna di alto rango sociale vissuta nel I secolo A.C. e dall'eta' tra i 20 e i 30 anni. 

Tutto è partito dopo una scansione che ha rivelato un piccolo piede. Marzena Marek-Szilke, antropologa e archeologa alla facoltà di Archeologia dell'Universita' di Varsavia, aveva infatti già riassunto le ricerche condotte assieme ai suoi colleghi - con i quali si preparava a presentare i risultati per la loro pubblicazione - quando a un certo punto, come ha dichiarato all'agenzia di informazione polacca PAP, "con mio marito  un archeologo egiziano, abbiamo dato l'ultima occhiata alle immagini e ne abbiamo notato una familiare per genitori di tre bambini nel ventre della donna deceduta: un minuscolo piede". Nel corso della sua ricerca, il team di esperti ha rivelato alcuni indizi interessanti.

Usando la tomografia computerizzata, che permette la mancata rimozione delle bende della mummia, i ricercatori hanno scoperto che il cadavere aveva una struttura scheletrica delicata, e un'analisi piu' dettagliata li ha convinti che il corpo fosse femminile, data l'assenza del pene. Una visualizzazione 3D, poi, ha mostrato chiaramente i capelli lunghi e ricci e il seno mummificato. 

"Qui abbiamo l'unico esempio noto di una donna incinta mummificata e le prime immagini radiologiche del feto", si legge nell'articolo pubblicato sulla rivista scientifica. 

Una delle maggiori domande degli scienziati è perché il feto - il cui sesso non e' stato determinato - sia rimasto al suo posto. Gli organi interni, infatti, erano regolarmente rimossi prima della mummificazione. Wojtek Ejsmond, uno dei tre co-fondatori del Warsaw mummy project, ha detto alla Cnn che i motivi potrebbero essere di natura religiosa o logistica: "Forse pensavano che il nascituro non avesse un'anima o che sarebbe stato piu' sicuro nell'aldila'. O forse era perche' risultava molto difficile rimuovere un bambino in quella fase dal grembo materno senza causare gravi danni". Sulla base della circonferenza del cranio del feto, quest'ultimo potrebbe avere avuto tra le 26 e le 30 settimane al momento della morte della madre, le cui ragioni rimangono sconosciute.