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10/04/19

Scattata la foto del secolo: Prova diretta dei buchi neri.


Per la prima volta e' stato fotografato un buco nero. Dopo che nel 2016 le onde gravitazionali hanno dimostrato l'esistenza di questi misteriosi oggetti cosmici, arriva la prima prova diretta e l'immagine che lo testimonia e' quella del buco nero Messier 87, al centro della galassia Virgo A (o M87), distante circa 55 milioni di anni luce. 

Al risultato, del progetto internazionale Event Horizon Telescope (Eht), l'Italia ha partecipato con Istituto Nazionale di Astrofisica(Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Come si vede nella foto che pubblichiamo, l'enorme Buco Nero è stato rivelato dalla sua ombra, che appare come una sorta di anello rossastro, il buco nero al centro della galassia M87 con la massa di sei miliardi e mezzo quella del nostro Sole. 

"Quella che abbiamo visto e' l'ombra di un buco nero", ha detto all'ANSA Luciano Rezzolla, direttore dell'Istituto di Fisica Teorica di Francoforte e membro del comitato scientifico della collaborazione Eht (Event Horizon Telescope).

La grande novita' della prima fotografia di un buco nero è che oggetti cosmici invisibili per definizione per la prima volta possono essere visti e studiati direttamente. "Adesso possiamo finalmente osservarli", ha detto all'ANSA Luciano Rezzolla, direttore dell'INFN di Francoforte e membro del comitato scientifico della collaborazione Eht. Oggi si apre la "prima pagina di un libro nel quale e' possibile fare osservazioni sempre piu' accurate di questi oggetti, previsti un secolo fa da Albert Einstein". 

02/04/18

Nuove scoperte rendono ancora più fitto il mistero sulla Materia Oscura dell'Universo.


Si infittisce il mistero sulla materia oscura dopo la scoperta della prima galassia priva di questa componente invisibile. 

Pubblicata sulla rivista Nature, la scoperta si deve ai ricercatori coordinati da Pieter van Dokkum, dell'universita' americana di Yale. 

Distante 65 milioni di anni luce, la galassia si chiama NGC1052-DF2 e la sua scoperta "e' sorprendente perche' non ci aspettiamo differenze nelle galassie" ha rilevato il vicepresidente dell'Istituto Nazionale di FisicaNucleare (Infn), Antonio Masiero. 

Nello stesso tempo, ha aggiunto, "il dibattito sulla materia oscura si fa ancora piu' vivo e intrigante, soprattutto sull'interazione che c'e' tra materia oscura e materia ordinaria". 

Questo aspetto infatti aiuterebbe a comprendere perché ci siano galassie senza materia oscura. Si pensa che le galassie si formino a partire da un grumo di materia oscura, che attirerebbe il gas da cui poi nascerebbero le stelle, e questa componente misteriosa rimarrebbe poi dominante

Questa infatti occupa il 25% dell'universo, contro il 5% della materia ordinaria, di cui sono fatti stelle, pianeti ed esseri umani. 

Questa sostanza non e' mai stata osservata direttamente, ma la sua esistenza e' ipotizzata dagli effetti che ha sulla materia ordinaria: "per esempio le stelle nelle periferie delle galassie ruotano piu' velocemente di quanto dovrebbero e questo fenomeno e' spiegato dalla materia oscura che, con la sua forza gravitazionale, darebbe velocita' alle stelle" ha spiegato Masiero. 

Proprio osservando le stelle della galassia NGC1052-DF2, gli astrofisici non hanno notato anomalie, concludendo che non vi sia traccia di materia oscura. 

27/02/18

L'universo si espande molto più velocemente del previsto. "Vediamo segnali arrivarci da qualche mondo nuovo, ma non sappiamo né come è fatto, né dove si trova".


L'universo si espande molto piu' velocemente del previsto: la sua velocita' e' del 10% superiore a quella misurata finora.

Lo indica la misura piu' precisa mai ottenuta, pubblicata sull'Astrophysical Journal.

A 100 anni dai primi calcoli della velocita' di espansione dell'universo, il risultato apre la finestra su un lato misterioso del cosmo, perche' fornisce i primi indizi di una nuova fisica.

Si deve a uno dei papa' della scoperta che l'espansione sta accelerando, il premio Nobel per la fisica Adam Riess.

Del suo gruppo, presso l'americano Space Telescope Science Institute (STScI) e Johns Hopkins University, fa parte anche l'italiano Stefano Casertano.

Possibile grazie ai dati del telescopio spaziale Hubble, dedicato all'astrofisico statunitense che ha scoperto l'espansione dell'universo, il risultato "apre le porte a un viaggio nel mistero: vediamo segnali arrivarci da qualche mondo nuovo, ma non sappiamo ne' come e' fatto, ne' dove si trova" ha detto all'ANSA il vicepresidente dell'Istituto Nazionale diFisica Nucleare (Infn), Antonio Masiero. 

01/12/17

Apre domani al Maxxi di Roma la grande mostra: "GRAVITY, immaginare l'Universo dopo Einstein". Una grande avventura tra arte e astrofisica.


GRAVITY Immaginare l’Universo dopo Einstein 

Dal modello di volo della Sonda Cassini alle installazioni di Tomás Saraceno, dal cannocchiale di Galileo a Marcel Duchamp, dagli interferometri per la caccia alle onde gravitazionali ai video d’artista

A poco più di un secolo dalla teoria della relatività di Albert Einstein, che ha trasformato radicalmente la Cosmologia, il MAXXI presenta la mostra GRAVITY. Immaginare l’Universo dopo Einstein, un percorso immersivo e interattivo tra installazioni scientifiche e artistiche, reperti storici e simulazioni di esperimenti, che indaga le connessioni e le analogie tra l’arte e la scienza, dimostrando la profonda influenza dello scienziato tedesco sul pensiero contemporaneo. 

Il progetto è il risultato di una inedita collaborazione del museo con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), con il sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca. 

Questa edizione curata da Elena Motisi, è una esplorazione dell’Utopia Radicale attraverso il lavoro di Urban Think Tank. 

Spazio-tempo, crisi, confini: un percorso attraverso questi concetti chiave fra loro dipendenti e interconnessi.

Nel 1917 Albert Einstein pubblica un articolo che fonda la cosmologia moderna e trasforma i modelli di cosmo e universo immaginati fino ad allora da scienziati e pensatori, rivoluzionando le categorie di spazio e tempo

A cento anni da questa pubblicazione il MAXXI dedica una mostra a una delle figure che più ha influenzato il pensiero contemporaneo. 

Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein racconta gli sviluppi della teoria della relatività nella visione odierna dell’universo e le affascinanti ricadute che essa produce ancora oggi in campo artistico. Attraverso il coinvolgimento di artisti internazionali, la mostra rende omaggio allo scienziato che ha cambiato radicalmente le nostre conoscenze, la percezione e l’immaginario dell’universo. 

Installazioni artistiche e scientifiche immersive, reperti iconici e simulazioni di esperimenti per avvicinarsi all’essenza delle innovazioni scientifiche introdotte da Einstein e svelare le profondità sottese all’universo conosciuto, ma anche i meccanismi che legano insieme tutti gli uomini nella ricerca della conoscenza, in un processo collettivo nel quale gli artisti e gli scienziati svolgono un ruolo ugualmente significante e fondamentale per la società.

02 dicembre 2017 - 29 aprile 2018

GRAVITY. IMMAGINARE L’UNIVERSO DOPO EINSTEIN

Maxxi Galleria 4
a cura di Luigia Lonardelli, Vincenzo Napolano, Andrea Zanini
con la consulenza scientifica di Giovanni Amelino-Camelia

17/02/16

Einstein aveva ragione. Domani, Giovedì 18 una bellissima conferenza all'Auditorium Parco della Musica.



In occasione dell’annuncio dei risultati di ricerca che hanno scoperto l’esistenza delle onde gravitazionali da parte delle collaborazioni internazionali LIGO/Virgo alla quale l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’INFN e la Fondazione Musica per Roma organizzano la conferenza pubblica “Einstein aveva ragione” . Di che cosa parliamo quando parliamo di onde gravitazionali: il racconto di una scoperta. 

La serata, moderata dal giornalista scientifico Marco Cattaneo, ruoterà intorno al dialogo con i protagonisti della ricerca e la proiezione di animazioni e filmati

Le inedite e scenografiche animazioni sulle onde gravitazionali e i filmati sui grandi interferometri Virgo, in Italia, e LIGO, negli Stati Uniti, consentiranno al pubblico di visualizzare lo straordinario potenziale della neo-nata astronomia gravitazionale e l’altissimo livello tecnologico dei nuovi strumenti per l’esplorazione del cosmo profondo. 

Durante il dialogo con gli scienziati sarà dato spazio alle straordinarie prospettive di scoperta che saranno possibili nel prossimo futuro

I recenti risultati aprono infatti una nuova finestra sull’universo, consentendoci di indagare a fondo sulla sua struttura, sulla sua origine e la sua evoluzione

Le onde gravitazionali 
Previste 100 anni fa da Einstein nell’ambito della teoria della Relatività Generale, le onde gravitazionali sono debolissime fluttuazioni del campo gravitazionale dovute a eventi cataclismatici come la fusione di buchi neri, l’esplosione di stelle al termine della loro vita o la rotazione vorticosa di sistemi binari

Gli strumenti 
Gli interferometri utilizzati per la loro rivelazione, Virgo e LIGO, sono giganteschi strumenti a forma di L le cui braccia hanno lunghezze di 3-4 km e sono percorse da fasci laser ultra-sensibili. Sviluppati dalle collaborazioni europea Virgo (coordinata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal francese CNRS) e dall’americana LIGO, si trovano l’uno nella campagna di Cascina, vicino a Pisa, l’altro negli Stati Uniti.

Insieme, costituiscono l’unico network mondiale di interferometri avanzati per la ricerca delle onde gravitazionali. 

ANTEPRIMA FESTIVAL DELLE SCIENZE 
“Relatività” (20-22 maggio 2016) 
ROMA, AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA,
SALA PETRASSI GIOVEDI 18 FEBBRAIO, ORE 21 “Einstein aveva ragione” 
Di che cosa parliamo quando parliamo di onde gravitazionali: il racconto di una scoperta 

Intervengono 
Viviana Fafone – INFN e Università di Roma Tor Vergata, collaborazione Virgo Antonio Masiero – INFN e Università di Padova, vicepresidente INFN Fulvio Ricci – INFN e La Sapienza Università di Roma, coordinatore Virgo

Biglietti 3 Euro.