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25/10/21

La meraviglia della Galleria Prospettica del Borromini a Palazzo Spada


La magica prospettiva di Borromini e il piano nobile di Palazzo Spada.
 

Quello che per tutti i romani è Palazzo Spada, in Piazza di Capodiferro, prese il nome con cui è conosciuto oggi soltanto a partire dal 1632 quando il cardinale Bernardino Spada lo acquistò per quasi trentaduemila scudi dalla famiglia Capodiferro che per iniziativa di uno dei suoi membri più illustri, il cardinale Gerolamo, lo aveva fatto costruire nel 1540 su progetto dell’architetto Giulio Merisi da Caravaggio. 

Il cardinale Spada trasformò totalmente il Palazzo rendendolo una vera e propria reggia, degna del potere che quella famiglia rappresentava nelle gerarchie papaline dell’epoca. 

L’architetto al quale Bernardino Spada si rivolse fu nientemeno che Francesco Borromini, il genio più grandioso ed eccentrico di quegli anni, carattere tempestoso e irrequieto sempre preda dei suoi fantasmi e della sua febbrile creatività. 



Fu Borromini a creare quella stupefacente galleria prospettica che ancora oggi rappresenta una delle attrattive della visita ai Palazzi di Roma, come dimostrano anche le continue citazioni cinematografiche, con quel colonnato nel quale le pareti convergono mano a mano che si avanza, il pavimento sale, i quaranta riquadri del pavimento si impiccioliscono insieme alle colonne: quando si giunge al termine della galleria si scopre infatti che l’ultima colonna è alta soltanto un metro e mezzo, meno della metà rispetto alla colonna della prima fila, e che quella galleria che vista dall’esterno sembra lunghissima – almeno cinquanta metri – si percorre invece in appena dieci passi. 

E’ un gioco prospettico, una illusione ottica inventata da Borromini che dovette divertire e non poco il suo committente, con quella statua del dio Marte, collocata in fondo alla galleria, alta soltanto sessanta centimetri. 



E’ solo una delle molte invenzioni del genio ticinese: molto si è scritto su un Borromini esoterico, a causa di quella incredibile propensione a giocare con i simboli e le forme che ne hanno fatto uno dei protagonisti più grandi del Barocco. 

Ma le attrattive e i segreti di Palazzo Spada non si esauriscono con la formidabile bizzarria borrominiana. 

Oggi il celebre palazzo ospita la splendida Galleria di dipinti dove si possono ammirare Guido Reni, Guercino, Andrea Del Sarto, Brueghel, Parmigianino e tanti altri, ma anche il grandioso piano nobile occupato dagli uffici del Consiglio di Stato che è attualmente visitabile solo la prima domenica del mese. 

Qui è tutto una esplosione di decorazioni a stucco e pitture che insieme alle finte prospettive architettoniche del Salone di Pompeo, alla Sala delle Quattro Stagioni e al Corridoio della Meridiana testimoniano la grande passione del Cardinale Bernardino Spada per l’astronomia e per l’ottica. 

In particolare in quest’ultimo – il Corridoio della Meridiana – è possibile ancora oggi misurarsi con la geniale invenzione del gesuita Emmanuel Maignan (nato a Tolosa nel 1601): una specie di meridiana alla rovescio, ottenuta attraverso il riflesso della luce del sole che, filtrando attraverso una finestrella, colpisce la superficie di uno specchio inclinato e rimbalza sul soffitto dove sono disegnati i simboli celesti zodiacali. E’ solo una delle tante meraviglie segrete di quello che è stato definito il palazzo storico più bello d’Italia.



05/01/18

Il "Sottotetto delle Meraviglie" : aperto lo scrigno di tesori a San Giovanni dei Fiorentini.



Dopo i recenti restauri, la facciata della Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, all'inizio di Via Giulia, è in assoluto una delle più eleganti e splendide della Capitale. 

Da qualche tempo però c'è una ragione in più per visitarla. 

Dal lunedì al sabato, infatti, la mattina è aperto al pubblico - grazie a 4 volontari che vi si alternano - il magnifico sottotetto dove è stato aperto il Museo della Basilica, che ospita reperti unici come il San Giovannino, scultura che Roberto Longhi attribuiva a un giovane Michelangelo o gli affreschi di Federico Zuccari. 

I motivi di attrazione di questa costruzione sono del resto già consolidati dal tempo: innanzitutto di carattere architettonico, visto che essa è il frutto del genio di alcuni tra i più grandi titani del Rinascimento e del Barocco, dal Sansovino (il primo progettista) al Maderno (cui si deve la Cupola), al Borromini, che vi lavorò negli ultimi anni prima della morte, e che qui è sepolto, come si legge in una delle lapidi interrate nel pavimento della Basilica, vicino all'altare principale.



Ma la Chiesa ospita anche molte altre illustri sepolture, come quella del celebre Marchese Onofrio del Grillo, immortalato dal film di Mario Monicelli. 


Il Museo della Basilica di San Giovanni dei Fiorentini è rinato grazie al curatore Simone Ferrari che in circa due decenni ha radunato statue, arredi, pitture, opere andate perdute dopo la demolizione dell'antico locale che lo ospitava, abbattuto per far posto al moderno Lungotevere, alle spalle della Chiesa. 
Così oggi, chi vuole visitare il Sottotetto delle Meraviglie, scoprirà, oltre alle opere già citate, due busti marmorei scolpiti dal giovane Bernini, la reliquia del piede di Santa Maria Maddalena, le reliquie di San Filippo Neri, le statue colossali del Battesimo di Cristo (opera di Francesco Mochi), la Madonna di Pierino da Vinci (allievo di Michelangelo), l'originale tabernacolo del '400 e la statua della Madonna donata alla chiesa da un suo parrocchiano famoso, Giulio Andreotti, che qualche tempo fa è andata danneggiata ad opera di uno squilibrato, e messa in sicurezza nel nuovo museo. 



Dulcis in fundo, la visita al Sottotetto, offre anche un incredibile affaccio interno sulla Navata della Chiesa.


Fabrizio Falconi - riproduzione riservata © 2017




28/04/14

Visita alle Cripte dei Cappuccini e alla Roma dei Barberini, il prossimo 11 maggio.




CRIPTE DEI CAPPUCCINI E LA ROMA DEI BARBERINI

VISITA GUIDATA alle cripte delle ossa dei Cappuccini nella Chiesa di Via Veneto, alla Fontana del Tritone di Piazza Barberini e ai giardini segreti di Palazzo Barberini.

Vi propongo un percorso guidato alla Roma dei Barberini, che prenderà il via dalla Chiesa dei Cappuccini (Santa Maria dell’Immacolata) in Via Veneto,  la cui attrattiva principale è sicuramente la cripta-ossario decorata con le ossa di circa 4000 frati cappuccini, raccolti tra il 1528 e il 1870, un luogo che ha ispirato molti scrittori del passato, tra cui Hawthorne,  Goethe e il Marchese De Sade. Alle Cripte si accede attualmente esclusivamente attraverso il Museo dei Cappuccini, adiacente alla Chiesa.  La visita proseguirà poi in Piazza Barberini, con la Fontana del Tritone opera di Gian Lorenzo Bernini e commissionata da Papa Urbano VIII (Barberini) e ai giardini segreti del Palazzo Barberini, nella via omonima, costruito da Carlo Maderno e da Francesco Borromini per conto della potente famiglia romana.

  
DOMENICA 11 MAGGIO ore 10.00
Appuntamento ai piedi della scalinata della Chiesa dei Cappuccini (Santa Maria dell’Immacolata), in Via Veneto, n.27.