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04/08/24

Qual è la rilevanza dell'uomo nel disastro climatico?

 


Qual è la rilevanza del genere umano sul disastro climatico in corso? Molto grande, grandissimo, come sappiamo.

E per capirlo ancora meglio è assai interessante leggere i dettagli di questo calcolo: considerando che il volume di una persona media equivale a circa 65/70 litri d'acqua, tutta la popolazione mondiale - quasi 10 miliardi di persone - potrebbe essere stipata in un solo chilometro cubo, cioè in cubo che abbia per lati 1 kilometro (altezza, lunghezza, larghezza):
1 chilometro cubo contiene infatti 1 miliardo di metri cubi. E ogni metro cubo contiene mille litri d'acqua.
Quindi tutta la popolazione mondiale starebbe, come volume, in un unico chilometro cubo.
Eppure questo solo chilometro cubo ha nell'ultimo secolo e mezzo, messo in ginocchio il pianeta, sfruttandone in modo sconsiderato le risorse e mettendone seriamente a rischio la stessa sussistenza o sopravvivenza futura.

Pensiamoci. E soprattutto agiamo.

Fabrizio Falconi - 2024

28/03/24

"La Sesta Estinzione - di massa - è già in corso" - Quello che stiamo facendo alla Terra. Elizabeth Kolbert e il suo libro

 


La Sesta Estinzione si riferisce più in particolare proprio all'idea che siamo noi esseri umani la causa di una grande estinzione di massa in corso, di una numerosissima quantità di specie animali e vegetali.

I dati oggettivi sono terribili. E il nostro impatto sul pianeta è diventato significativamente più vasto: nel caso del cambiamento climatico stiamo assistendo a eventi estremi drammatici che sconvolgono la Terra ovunque. E tutto corre più velocemente.
Ogni estinzione di massa è diversa dalle altre. Quello che sta accadendo ora riguarda la biodiversità che abbiamo intorno a noi adesso. Ma di sicuro sarebbe diversa perché causata da una sola creatura, la nostra. Non credo ci siano altre estinzioni di massa causate da una singola altra specie.
Anche io non mi scagiono in alcun modo. Siamo là tutti fuori a bruciare petrolio, carbone e gas. Ed è difficile vivere nel mondo moderno e non partecipare a questo grande progetto di rovinare l'atmosfera.
Stiamo davvero facendo accadere cose di cui gli esseri umani non hanno mai avuto nessuna esperienza. Stiamo rapidamente portando il pianeta fuori dal regime climatico in cui gli esseri umani si sono evoluti. Di più: la verità è che potremmo facilmente spingere il clima in un regime mai visto per molti milioni di anni.
Nessuno crede più che si riuscirà a rimanere nel limite di incremento delle temperature di 1,5-2 gradi fissato dall'Accordo di Parigi del 2015. Nessuno che abbia guardato i dati. Fondamentalmente dovremmo azzerare le emissioni di CO2 oggi, mentre stiamo parlando adesso. Invece non accadrà nemmeno presto.

18/08/23

Perché la sventura ci coinvolge solo quando è vicina e non lontana e come funziona il nostro senso dell'empatia e della compassione



Letto nel 2007, quando uscì in Italia, questo saggio continua a illuminarmi a distanza di tempo.
Ritter (morto nel 2013), prendendo spunto dalla Parabola del Mandarino raccontata nel Papà Goriot di Balzac, studia a fondo il rapporto che esiste tra la nostra compassione - la compassione umana (la cum-passione dei latini, ovvero, patire-insieme-a uno che soffre, vivere la sua stessa sofferenza o dolore) - e la vicinanza fisica o geografica:
in pratica, tutti sappiamo che un evento tragico che accade lontano da noi, appunto ad esempio nella Terra dei Mandarini Cinesi, muove a molta meno partecipazione/compassione/o empatia come si ripete oggi, che se quello stesso evento, identico, accadesse fuori dalla porta di casa nostra.
E' una regola aurea, che fa parte del DNA umano, e che gli agi digitali non sembrano affatto aver cambiato, "accorciando il mondo", semmai il contrario: siamo sempre più monadi "lontane" dal mondo reale, sia quello "vicino" che quello "lontano".

Rileggere Ritter però, e le sue esplorazioni nella storia della letteratura e della filosofia, aggiunge parecchio. Perché la questione non è affatto "semplice" come si penserebbe.
Sarebbe stato interessante a questo proposito che Henning Ritter avesse avuto la possibilità di aggiornare il suo testo sulla crisi climatica globale:
la mancanza di empatia, di partecipazione, di consapevolezza e dunque di compassione, riguardo ai cambiamenti climatici, dipende infatti essenzialmente da quanto si "è vicini" ad essi, di quanto essi tocchino le nostre vite.
In fondo, chi vive in Occidente, percepisce l'emergenza climatica come "lontana", almeno finché dal "suo" cielo, non gli piovono addosso chicchi di grandine come aranci. Ma se i danni saranno limitati, e l'evento seguito da due settimane di clima migliore, le sue considerazioni saranno tranquillizzate.
Di certo, chi vive in angoli del pianeta diversi - nei quali ad esempio la sopravvivenza delle persone è direttamente dipendente dalle condizioni del clima e quindi ad esempio da coltivazioni e pascoli, di quel che si può mangiare o non mangiare - ha percezioni molto diverse di questa "Sventura".
Purtroppo però le redini del mondo, almeno quelle dei grandi cambiamenti economici, le tiene in pugno ancora quella parte del mondo occidentale che sente "lontane" quelle emergenze. Vengono da troppo lontano, e oltretutto qui in occidente siamo troppo impegnati a compulsare sui socials per concedere troppa attenzione a una cosa così lontana.
L'impressione o il dubbio è però che quando la sventura verrà avvertita come "vicina" anche da quella parte di mondo, minacciando la comfort zone dell'aria condizionata e delle case di cemento armato e non di fango, sarà forse davvero già troppo tardi.

Fabrizio Falconi - 2023

09/08/21

Le anticipazioni del nuovo rapporto ONU sul clima: "innalzamento del livello del mare fenomeno irreversibile in centinaia o migliaia di anni



Sono da tempo convinto che i negatori dei cambiamenti climatici in corso per colpa dell'uomo siano quasi peggio dei no-vax.

E' incredibile che di fronte a quello che accade e sta accadendo tutti i giorni ormai da decenni sotto i nostri occhi ci sia una grandissima quantità di persone totalmente insensibile e impermeabile alla gravità del problema e alla responsabilità dei rapporti umani in un fenomeno che sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza prossima - molto prossima del pianeta. 

Il rapporto sul clima dell'ONU anticipato oggi è davvero catastrofico. 

Il continuo aumento del livello del mare, è scritto, è uno dei fenomeni dei cambiamenti climatici già in atto, "irreversibili in centinaia o migliaia di anni". Lo affermano gli scienziati del Gruppo di lavoro 1 dell'Ipcc nel rapporto "Cambiamenti climatici 2021 - Le basi fisico-scientifiche", la prima delle tre parti del Sesto Rapporto di Valutazione che sara' completato nel 2022. 

Gli esperti rilevano che il climate change riguarda ogni area della Terra e tutto il sistema climatico. Tuttavia, avvertono, forti e costanti riduzioni di emissioni di Co2 e di altri gas serra limiterebbero i cambiamenti climatici. 

Nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di Co2 erano le piu' alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra (metano e biossido di azoto) le piu' elevate degli ultimi 800.000 anni; negli ultimi 50 anni la temperatura della Terra e' cresciuta a una velocita' che non ha uguali negli ultimi 2.000 anni; l'aumento medio del livello del mare e' cresciuto a una velocita' mai vista negli ultimi 3000 anni. Il sesto rapporto dell'Ipcc (il gruppo di scienziati esperti in cambiamento climatico) è approvato dai 195 governi dell'Onu.