Ai Musei Capitolini arriva la grande
mostra "Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di
Roberto Longhi", rimandata per l`emergenza Covid-19, che sara' ora
nelle sale di Palazzo Caffarelli fino al 13 settembre.
L`esposizione curata da Maria Cristina Bandera comprende il
famoso "Ragazzo morso da un ramarro" e piu' di 40 dipinti degli
artisti influenzati dalla rivoluzione figurativa di Michelangelo
Merisi.
Lo storico dell`arte Roberto Longhi seppe riconoscere la
portata rivoluzionaria della pittura del Merisi tanto da
considerarlo come il primo pittore dell`eta' moderna.
"Il Ragazzo morso da un ramarro", che risale all`inizio del
soggiorno romano di Caravaggio e databile intorno al 1596-1597,
fu acquistato da Longhi negli anni Venti del `900.
Al Caravaggio
e ai cosiddetti "caravaggeschi" lo storico dell`arte dedico'
un`intera vita di studi: secondo lui "il Caravaggio suggeri' un
atteggiamento, provoco' un consenso in altri spiriti liberi, non
defini' una poetica di regola fissa; e insomma, come non aveva
avuto maestri, non ebbe scolari".
Ai musei capitolini i visitatori potranno ammirare, fra gli
altri, quattro tavolette di Lorenzo Lotto e due dipinti di
Battista del Moro e Bartolomeo Passarotti, che aprono il percorso
espositivo, con l`intento di rappresentare il clima artistico del
manierismo lombardo e veneto in cui si e' formato Caravaggio.
Oltre al "Ragazzo morso da un ramarro" e' in mostra "Il Ragazzo
che monda un frutto", una copia antica da Caravaggio, che Longhi
riteneva una "reliquia".
Nella mostra sono rappresentati artisti che per tutto il secolo
XVII sono stati influenzati da quella rivoluzione figurativa.
Spiccano tre tele di Carlo Saraceni, "l`Allegoria della Vanita'",
una delle opere piu' significative di Angelo Caroselli; "l`Angelo
annunciante" di Guglielmo Caccia detto Il Moncalvo; la "Maria
Maddalena penitente" di Domenico Fetti; la splendida
"Incoronazione di spine" di Pier Francesco Mazzucchelli, detto il
Morazzone.
Tra i grandi capolavori del primo caravaggismo
spiccano inoltre cinque tele raffiguranti Apostoli del giovane
Jusepe de Ribera e la "Deposizione di Cristo" di Battistello
Caracciolo, tra i primi seguaci napoletani del Caravaggio. La
"Negazione di Pietro" e' poi il grande capolavoro di Valentin de
Boulogne, recentemente esposto al Metropolitan Museum of Art di
New York e al Museo del Louvre di Parigi, la cui ambientazione e'
un preciso riferimento alla famosa Vocazione di San Matteo di
Caravaggio.
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