Il
simbolo di Roma: la Lupa dei Musei Capitolini, forse un falso medievale.
La Lupa Capitolina è da
sempre il simbolo di Roma.
Conservata
nelle sale dei Musei Capitolini (nella sala che oggi porta il suo nome), ne
rappresenta il pezzo forse più celebre o quantomeno il più caro ai romani.
Tradizionalmente
l'opera è stata sempre considerata etrusca e risalente addirittura al V secolo
a.C., ma questa datazione e' stata
soggetta a controversie da parte degli studiosi.
Le prime notizie giunte a noi – ma la leggenda e le fonti più
antiche parlano addirittura di due statue, una al Campidoglio e l’altra al
Lupercale – risalgono al 900 d.C. quando
una statua bronzea (ma non era probabilmente quella che vediamo oggi) era conservata al
Laterano.
Le notizie sulla presenza della Lupa Capitolina poi
vennero attestate fino al 1471 nella Chiesa di San Teodoro, dietro al Circo
Massimo, fino a quando Papa Sisto IV la fece trasferire al Campidoglio.
Ma nella confusione delle fonti è stato finora difficile stabilire
quando la Lupa – la Lupa che oggi vediamo e conosciamo – fece la sua comparsa
come simbolo cittadino e rappresentazione archetipica del mito della fondazione
di Roma che da tempo immemorabile raccontava di come proprio una Lupa si fosse
occupata di sfamare i gemelli Romolo e Remo, abbandonati in una cesta nelle
acque del Tevere dal perfido zio Amulio.
E’ un
dibattito, anche molto acceso, che dura da decenni, da Winckelmann in poi, ma
che negli ultimi tempi ha trovato nuovi straordinari elementi di conoscenza
grazie a moderne tecniche di indagine.
In
particolare, se è risaputo che l’aggiunta dei due gemelli – Romolo e Remo,
accovacciati tra le zampe posteriori dell’animale – è sicuramente recente
(esattamente della fine del Quattrocento, probabilmente opera di Antonio del
Pollaiolo), oggi un approfondito studio ha permesso di stabilire che il bronzo fu realizzato tra il 1021 e il 1153 d.C. con un
livello di attendibilità stabilita dai referti, che si attesterebbe oltre il 95
%.
I rilievi
sono stati condotti con moderne strumentazioni, attraverso le analisi con il
radiocarbonio su numerosi campioni di resti vegetali estratti dalle terre di
fusione utilizzate per la statua che hanno permesso di circoscrivere la data della fusione del
bronzo ad un intervallo che esclude il periodo etrusco ed indica con maggiore
probabilità un'età tardo medievale.
In particolare, secondo gli studiosi la Lupa è una copia medievale
da un originale antico etrusco-italico
eseguito con una tecnica indiretta a calco, e la prova sta nei numerosi
ritocchi eseguiti in cera lungo le zone di contatto delle valve negative e
nell'esecuzione ex novo della coda che era andata persa nell'originale.
Gli esami hanno poi permesso anche di accertare che la Lupa ha una
stretta familiarità con la Sardegna: nel
senso che per crearla fu utilizzato il rame della miniera algherese
di Calabona, come risulta dai risultati
delle analisi del rapporto isotopico del
piombo eseguite nei laboratori di Oxford.
A questo punto resta una domanda irrisolta: se la statua al Campidoglio è una copia medievale, dove si trova l'originale, la prima statua etrusca? E se fu distrutta, quando avvenne e in che circostanza?
Tratto da: Fabrizio Falconi, Misteri e segreti dei Rioni e dei Quartieri di Roma, Newton Compton, Roma 2013
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