Per la prima volta gli archeologi sono
riusciti a mappare con grande dettaglio un'intera città romana
senza dover scavare.
Con la tecnologia dei radar Gpr, come
spiega sulla rivista Antiquity il gruppo delle universita' di
Cambridge e di Ghent, guidato da Martin Millet, sono stati
'portati alla luce' le terme, il mercato e un tempio di Falerii
novi del III secolo a.C, nella valle del Tevere.
Il Gpr (Ground penetrating radar) funziona come un radar
normale, che rimbalza le onde radio sugli oggetti, e usando
questa eco riesce a costruire un'immagine a profondita' diverse.
Con questi strumenti i ricercatori hanno analizzato un'area di
30,5 ettari all'interno delle mura di Falerii Novi, che si trova
a 50 chilometri a nord di Roma.
Grazie ai radar si e' scoperto
che la disposizione della citta' era meno standardizzata rispetto
a molte altre ben studiate, come Pompei, e che il complesso del
mercato, il tempio e le terme erano architettonicamente piu'
elaborati del previsto per una piccola citta'.
Nella parte piu' a
sud, sempre dentro le mura, i radar hanno rivelato una grande
costruzione rettangolare collegata ad una serie di tubature
dell'acqua che portavano all'acquedotto, e scorrevano non solo
lungo le sue strade ma anche sotto le sue insulae (gli isolati
romani).
Secondo gli studiosi questa struttura era una piscina
all'aria, parte di un complesso di bagni pubblici.
Ancora piu'
inaspettato, vicino alla porta a nord della citta', sono state
identificate un paio di grandi strutture una di fronte all'altra
in un vicolo coperto con una fila centrale di colonne, che
potrebbero far parte di un monumento pubblico impressionante.
"Questo livello di dettaglio puo' trasformare il modo in cui si
studiano i siti urbani - commenta Millet - Ora si puo' immaginare
si usare il Gpr su citta' piu' grandi, come Mileto o Cirene".
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