Questo blog dedica, ad appuntamenti fissi - ogni lunedì - un catalogo personale dei miei 100 film da salvare "alla fine del mondo". Non saranno ovviamente vere e proprie recensioni, ma un piccolo campionario degli affetti per queste opere che hanno segnato epoche e vite di molti, se non di tutti.
100 film da salvare alla fine del mondo: 67. 'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto' di Elio Petri, Italia, 1970
Uno dei film politici più duri di sempre.
Uno dei film politici più duri di sempre.
Il film del grande Elio Petri, uscito nel 1970 e da lui sceneggiato insieme a Ugo Pirro è una satira drammatica, feroce e psicologica sulla corruzione e l'abuso del potere, che racconta la storia di un alto ufficiale di polizia che uccide la sua amante, e quindi - in un meccanismo dostoevskijano - vuole verificare se la polizia sarà davvero disposta ad accusarlo di questo crimine.
Comincia così a manipolare le indagini spargendo indizi evidenti che alcuni poliziotti ignorano, intenzionalmente o no.
Il film ebbe enorme risonanza e si aggiudicò l' Oscar per il miglior film in lingua straniera di quell'anno.
Gian Maria Volontè interpreta - con prodigioso talento - l'ispettore di polizia recentemente promosso che uccide la sua amante (Florinda Bolkan), e quindi copre il suo coinvolgimento nel crimine.
Il "dottore" (di cui non sappiamo il nome) si insinua nelle indagini, fornendo indizi per guidare i suoi ufficiali subordinati verso una serie di altri sospetti, tra cui il marito gay della donna e uno studente radicale di sinistra.
Quindi esonera gli altri sospetti e conduce gli investigatori verso di lui per dimostrare che è "al di sopra dei sospetti" e può cavarsela con qualsiasi cosa, anche mentre viene indagato.
Alla fine, confessa il crimine di fronte ai suoi superiori - che si rifiutano di credergli.
Ormai certo di essere al sicuro da ogni coinvolgimento, ritira la sua confessione e riceve l'approvazione del commissario di polizia.
Il film sconvolse parecchio l'Italia di allora e continua ad essere, rivisto anche oggi, di una modernità impressionante, mettendo in scena gli stessi, eterni meccanismi, con il cui il potere usa menzogne e sopraffazione per perpetrare i suoi piani.
La critica internazionale lo lodò, anche negli USA dove il New York Times definì il film "un melodramma di suspense con le preoccupazioni morali della vera satira contro il regime. La storia avanza con uno slancio implacabile. È una parabola politica e un film straordinario. "
Altri critici hanno definito il film come "un paranoico poliziesco procedurale , una parabola perversa sugli elementi corruttivi del potere" e "preoccupante oggi come quando è uscito nel 1970. Forse di più".
INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO Comincia così a manipolare le indagini spargendo indizi evidenti che alcuni poliziotti ignorano, intenzionalmente o no.
Il film ebbe enorme risonanza e si aggiudicò l' Oscar per il miglior film in lingua straniera di quell'anno.
Gian Maria Volontè interpreta - con prodigioso talento - l'ispettore di polizia recentemente promosso che uccide la sua amante (Florinda Bolkan), e quindi copre il suo coinvolgimento nel crimine.
Il "dottore" (di cui non sappiamo il nome) si insinua nelle indagini, fornendo indizi per guidare i suoi ufficiali subordinati verso una serie di altri sospetti, tra cui il marito gay della donna e uno studente radicale di sinistra.
Quindi esonera gli altri sospetti e conduce gli investigatori verso di lui per dimostrare che è "al di sopra dei sospetti" e può cavarsela con qualsiasi cosa, anche mentre viene indagato.
Alla fine, confessa il crimine di fronte ai suoi superiori - che si rifiutano di credergli.
Ormai certo di essere al sicuro da ogni coinvolgimento, ritira la sua confessione e riceve l'approvazione del commissario di polizia.
Il film sconvolse parecchio l'Italia di allora e continua ad essere, rivisto anche oggi, di una modernità impressionante, mettendo in scena gli stessi, eterni meccanismi, con il cui il potere usa menzogne e sopraffazione per perpetrare i suoi piani.
La critica internazionale lo lodò, anche negli USA dove il New York Times definì il film "un melodramma di suspense con le preoccupazioni morali della vera satira contro il regime. La storia avanza con uno slancio implacabile. È una parabola politica e un film straordinario. "
Altri critici hanno definito il film come "un paranoico poliziesco procedurale , una parabola perversa sugli elementi corruttivi del potere" e "preoccupante oggi come quando è uscito nel 1970. Forse di più".
Regia di Elio Petri.
Italia 1970
con Gian Maria Volonté, Florinda Bolkan, Orazio Orlando, Gianni Santuccio, Salvo Randone.
durata 118 minuti.
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