In fondo tutto ma proprio tutto non è altro che passaggio dall'indaco al porpora, e viceversa.
Alla saggezza appartiene l'indaco. Il cui nome deriva proprio dalle Indie. Affondano le radici dell'essere umano, la sua comparsa sulla terra. Indaco è il colore dei Tuareg, che vivono nel deserto e prima del deserto e dopo il deserto, e non hanno casa perché la loro casa è la rotondità del mondo intero. Quindi il Sé stesso.
Al dolore e al sangue appartiene il porpora. Ogni molecola del nostro corpo si fa parente del porpora. Ogni cosa di noi è porpora, ogni inizio e ogni fine dell'umano terrestre nasce e muore nel porpora.
Ogni simbolo si esprime nell'indaco.
Ogni vita si esprime nel porpora.
Ogni vita aspira all'indaco.
Ogni simbolo si incarna nel porpora.
Il nostro proveniente mondo è indaco, il nostro oggi è porpora. Il nostro tornare è indaco. Il nostro lasciare è porpora. Dopo ogni porpora c'è un indaco, dopo ogni indaco un porpora. Indaco e porpora, come sapienti oscuri immateriali dioscuri tengono in bilico ogni destino umano.
Fabrizio Falconi © - proprietà riservata/riproduzione vietata.
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