E quando scende senza luce un velo
E distingue i contorni della sera
Quando si chiude sulla luna il cielo
E quando ogni paura sembra vera
Prendimi se mi vuoi, tienimi dentro,
Restami intorno come una coperta,
Non lasciarmi da solo senza centro
Come una stanza, una finestra aperta;
Fa' in modo che non resti più sospeso
Al gancio del dolore, senza fiato
Signora mia mentre mi togli il peso
Di tutti i desideri del passato.
Riccardo Held (Venezia, 1954), da Il guizzo irriverente dell'azzurro, tratto da: Parola plurale, Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli, a cura di Andrea Cortellessa e altri, Luca Sossella editore, 2005. Pag. 474.
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