E' il mio romanzo preferito di W. Somerset Maugham.
Per i mari del Sud naviga il dottor Saunders, medico, ospite della goletta capitanata dall'infido Nichols e dal misterioso giovane Fred, fuggito dall'Australia per le conseguenze di un misterioso omicidio.
Saunders, drogato e radiato dall'Albo, a suo agio "solo nella futilità", è la lente attraverso cui partecipiamo questo lento naufragio attraverso le Acque Morte.
In un clima estenuato, febbrile, malato, sull'ultima isola visitata, il ragazzo andrà incontro al suo destino che a lui si presenterà nelle forme di Laurie, fidanzata al danese Erik.
Un romanzo perfetto, magistralmente scritto, che contagia il lettore come un morbo e affascina e abbaglia per la precisione dei dettagli e degli incastri narrativi.
Tutti i personaggi vivono.
Tra di loro, Saunders è la voce silenziosa della coscienza: apparentemente impassibile o cinico, eppure massimamente saggio (come si rivela pagina dopo pagina), nel considerare divertito la "differenza che corre tra quello che gli uomini professano e quello che realmente fanno."
William Somerset Maugham, Acque Morte, Traduz. di Franco Salvatorelli, Adelphi 2001.
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