Riparto. Tornano
indenni a placarsi i rumori di fondo del mondo. Nel viaggio di ritorno non li
ascolterò. E’ così: sono ancora in bilico: metà quel che sono, ed ero, metà
quel che sarò. La mia condizione è quella del camminante, e più sento di essere
arrivata, più ho bisogno di ricominciare.
Ho provato a fermare
il canto con la paura. Illudendomi. Non posso fare altro che unire gli opposti,
braccia e gambe. Sul punto più estremo del sentiero, torno indietro.
Simmetricamente, percorrerò rinnovandolo con i miei passi, l’antro che mi ha
portato fin qui.
Cantano i giunchi, le
mille voci delle paludi, alla cantilena della luna mi affiderò, sicura di non
perdermi.
Ho già fatto molto.
Ho provato, ho creduto. E non è stata che la metà del tutto, che ancora mi
attende.
in testa: Bilancia, opera di Justin Bradshaw.
Tratta da: Fabrizio Falconi, Il respiro di oggi, Terre sommerse, 2009.
Il ciclo Il Canto dei segni è stato concepito per la mostra Zodiac, realizzata da Justin Bradshaw, a Tuscania, ottobre 2003.
ZODIACIl progetto rappresenta una ricerca e una personale elaborazione della simbologia dei segni dello zodiaco.
Questa ricerca prende spunto là dove inizia il concetto del cerchio zodiacale e di gran parte delle costellazioni; lungo la valle dell’Eufrate abitato dal popolo dei Sumeri.
I disegni a china sono studi che esplorano i significati di ogni segno ricavato da poesie e sculture sumeriche, per arrivare ad un ciclo di vita che passa da un segno all’altro, come il sole e gli altri pianeti passano attraverso le costellazioni, da Ariete a Toro, da Toro a Gemelli, e così via.
Le immagini delle costellazioni sono state viste come figure femminili; è la dea madre che sottopone il suo corpo alle varie peripezie del viaggio ciclico.
Ogni posa è basata sulla posizione delle stelle all’interno di ogni costellazione, come si vede nei disegni da studio.
Nello stesso tempo ogni posa è anche un momento nella vita della dea: si abbandona alla morte in Scorpione, siede, smarrita, nel limbo in Sagittario, arriva in fondo agli Inferi in Capricorno, comincia a risvegliarsi in Aquario, continuando in Pesci per ritrovarsi viva in Ariete. In Toro, ancora debole, subisce l’attacco passionale del dio, selvaggio come un toro, in Gemelli si rispecchia, riunisce anima e corpo, in Cancro si unisce in matrimonio con il dio (in tempi antichi si festeggiava un rituale matrimonio sacro a giugno, mese che corrispondeva al segno del Cancro, indicata anche dal nome romano del mese, ‘Iunius’, da ‘iunire’ (unire)), in Leone, ormai forte, è lei che domina la preda. Infine, in Vergine è madre, partorisce, e precede la crisi ‘post-parto’ di Bilancia.
(nota di Justin Bradshaw)
Justin Bradshaw, nato a Londra nel 1971, vive in Italia dal 1994, prima a Roma e ora a Civita Castellana in provincia di Viterbo. Le sue prime due mostre personali sono state organizzate dai fratelli Sestieri nel 2000 e nel 2002 a piazza Margana, con cataloghi e introduzioni di Maurizio Fagiolo dell’Arco e di Marco Fabio Apolloni. Nel 2003 ha esposto alla Galleria Croma, via del Governo Vecchio 118, Roma. Sono seguite una mostra a Tuscania nell’Ottobre 2004 nell’ex chiesa di Santa Croce, accompagnato dalle poesie di Fabrizio Falconi, e due mostre-serate a Roma; la prima nella bottega di Marco Ancona e Giuseppe Sedita a via dei Falegnami 72 nel Giugno del 2004, e la seconda nella hall dell’Hotel Due Torri di Cinzia Pighini nel marzo del 2005.
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