Mi ricapita tra le mani un bellissimo libro di Emilio Tadini (un grande di cui nessuno parla più in Italia), La distanza, pubblicato da Einaudi nel 1998 e vi ritrovo questa folgorante pagina.
In ogni abbraccio, per un attimo, ogni distanza si toglie. E' come se per un attimo, si togliesse la Distanza.
L'amore, comunque, è immaginare - sognare - il togliersi della Distanza. E' immaginare - sognare - di perderci. Non nell'altro, ma con l'altro: in qualche totalità.
Soltanto perdendoci nell'atto d'amore ci sembra che potremo sperare nella ricomposizione di una totalità. Al di là di ogni separazione. Al di là di ogni distanza. Liberati dalla distanza. Scampati dalla distanza.
Forse, nel profondo, magari per un attimo, neanche il più osceno padrone-nato abbraccia soltanto per possedere.
E' per questo che il desiderio primario è nostalgia - e cioè dolore per una lontananza ? Nostalgia di una nostra, privata Età dell'Oro...
Emilio Tadini, La distanza, Einaudi 1998, pag. 58 e 39.
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