Esce domani in tutte le librerie 1910, L'emancipazione della dissonanza, per Editori Riuniti. Finalmente tradotto in Italia un libro originalissimo che affronta i dilemmi della contemporaneità da una prospettiva completamente nuova, muovendo i passi dalle vicende di un secolo fa.
Il 1910 non è un anno come gli altri per il mondo
occidentale.
Manca meno di un quinquennio allo
scoppio della prima guerra mondiale e l’apparizione
nei cieli d’Europa della cometa di Halley sembra
preannunciare la tragedia che decreterà la crisi di
un’intera cultura.
In quegli anni arte, filosofia, musica
e letteratura rivelano con nuova crudezza le
ossessioni e le paure dell’uomo contemporaneo,
di cui Thomas Harrison mostra la traumatica gestazione
attraverso le vicende esemplari di intellettuali
e artisti come Kandinsky, Schiele, Kokoschka,
Lukács, Rilke e Schönberg.
Spostandosi tra Germania,
Italia e impero asburgico, l’autore si sofferma
sulla complessa figura di Carlo Michelstaedter,
poeta, pittore e filosofo di Gorizia che si toglie la
vita proprio nel 1910, a soli ventitré anni.
La tesi
di laurea La persuasione e la rettorica, lascito filosofico
cui il saggio rivolge particolare attenzione,
fu terminata il giorno stesso del suicidio e costituisce
un’emblematica dichiarazione di morte della
vecchia Europa.
La percezione di una metafisica
conflittuale e l’ossessione universale per la malattia
e la morte, la ricerca di un’espressione autentica
dell’anima e il perseguimento di un’etica del sacrificio
sono temi che accomunano tutti i pensatori e gli
artisti del 1910: una ricerca intellettuale brutalmente
messa a tacere dalla guerra ma con cui, cento
anni dopo, ci troviamo ancora a dover fare i conti.
Thomas Harrison è professore ordinario alla
University of California di Los Angeles, dove
dirige il dipartimento di italianistica.
Insegna e
scrive di argomenti di cultura e filosofia moderna,
musica, comparatistica e storia intellettuale.
Oltre a numerosi articoli, ha pubblicato The Favorite
Malice: Ontology and Reference in Contemporary
Italian Poetry (Out of London Press,
1984), Nietzsche in Italy (Anma Libri, 1988) ed
Essayism: Conrad, Musil and Pirandello (The
Johns Hopkins University Press, 1991).
Un libro affascinante e sorprendente: in mezzo a tanti studi che si limitano a riassumere eventi e interpretazioni già sentite, questo invece riesce a stupire per l'abilità e la profondità con cui riesce a tracciare collegamenti trasversali.
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