Sedotto dalla bellezza architettonica
e paesaggistica di Roma ma soprattutto attratto dal suo clima
mite, il poeta inglese John Keats scelse di vivere nella
Capitale per cercare sollievo dalla tubercolosi, malattia che lo
stava consumando e che aveva gia' ucciso sua madre e suo
fratello.
Trovò un appartamento al secondo piano della centralissima
piazza di Spagna al civico 26, sul lato destro della scalinata
di Trinita' dei Monti.
Abitò quell'appartamento assieme al fedele
amico e pittore Joseph Severn e ad altri artisti inglesi, tutti
di passaggio durante il loro Gran Tour nel nostro Paese.
Ma nel cuore di Roma, in quella che oggi è una casa ricca di
preziose testimonianze e di tributi letterari, il giovane autore
di Ode to a Nightingale scomparve prematuramente il 23 febbraio
del 1821.
Aveva appena 25 anni ma le sue odi e il suo talento
artistico lo avevano gia' inserito tra le voci piu' autorevoli e
significative del Romanticismo inglese.
Oggi la casa-museo del poeta, dove passarono anche lord Byron e
Percy Bysshe Shelley, si sta preparando a celebrare i due secoli
dalla sua morte con visite guidate virtuali nell'appartamento
dove Keats mori' di tubercolosi e tra le stanze che ospitano
ritratti e manoscritti, mobili e cimeli di Keats e di altri
grandi poeti inglesi, tutti innamorati di Roma.
Oltre alle due
sale espositive, della Keats-Shelley Memorial House si visitano
anche la terrazza, una sala da te', un negozio di libri, una
piccola stanza per la proiezione di video sui poeti romantici e
soprattutto una delle piu' belle e ricche biblioteche di
letteratura romantica del mondo, con oltre 8 mila volumi.
Alle celebrazioni per il bicentenario si aggiunge anche una
serie di video-racconti girati nella casa-museo, tra cui il
filmato immersivo "The Death of Keats", con la voce narrante
della rock star e attore irlandese Bob Geldof, ambasciatore
dell'iniziativa Keats-Shelley200.
La video-storia, innovativa e
coinvolgente, racconta attraverso la lettura delle lettere di
Keats il suo viaggio in Italia, la permanenza nell'appartamento
di piazza di Spagna e la sua scomparsa.
Inaugurato nel 1909, il museo dedicato a Keats e a Shelley è un
viaggio nel Romanticismo inglese, un santuario dedicato a tutti
quegli artisti d'Oltremanica che trovarono ispirazione nei
bucolici paesaggi italiani. In realtà, i mobili e gli oggetti
lasciati da Keats nella sua stanza non sono quelli originali
perché tutti i suoi beni vennero bruciati subito dopo la sua
morte per impedire, secondo le credenze del tempo, la diffusione
della malattia.
Eppure entrando nella camera che si affaccia
sulla celebre piazza si ha la sensazione di vedere il poeta
intento a leggere e a scrivere sul suo scrittoio.
Gli unici due
oggetti originali sono il camino e la maschera mortuaria di
Keats posizionata accanto al letto.
Le visite guidate virtuali
nella casa-museo partono il 23 febbraio, giorno della
commemorazione, e si prenotano sul sito: ksh.roma.it
Ma gli omaggi di Roma non finiscono qui: John Keats venne
sepolto nel cimitero acattolico di Testaccio, vicino alla
Piramide Cestia, un luogo di pace e di grande suggestione.
Accanto alla tomba di Keats, sulla cui lapide si legge "Qui
giace un uomo il cui nome fu scritto sull'acqua", riposa l'amico
di sempre, il pittore Joseph Severn che morì 58 anni dopo la
scomparsa del poeta.
Poco lontano una lapide ricorda che qui, nel Cimitero degli
Inglesi, come viene chiamato, furono sparse le ceneri di
Shelley, altro grande poeta britannico e grande amico di Keats.
Quando, nel 1877, Oscar Wilde si reco' in visita alla tomba di
colui che considerava il piu' grande poeta del secolo, defini' il
cimitero acattolico come il posto piu' sacro di Roma.
Anni dopo,
nel 1881, dedico' al giovane poeta romantico il sonetto The Grave
of Keats, esposto oggi nel salone nella casa-museo.
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