Roma, la megalopoli, al pari di
Alessandria o Cartagine. E Pompei, il mito, con le domus a
specchiarsi sul mare.
Per la prima volta una mostra ricostruisce
la storia del lungo e intenso rapporto tra le due citta' piu'
famose dell'archeologia con "Pompei 79 d.C. Una storia romana",
da oggi fino al 9 maggio allestita in un monumento simbolo come
il Colosseo.
Frutto di una sinergia che ha messo insieme il Parco
archeologico del Colosseo, con la collaborazione scientifica del
Parco Archeologico di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale
di Napoli, e curata dall'archeologo Mario Torelli, recentemente
scomparso, è un viaggio indietro nel tempo che ripercorrendo le
relazioni sociali e culturali tra le due citta', va dalla Seconda
guerra sannitica, quando la Roma repubblicana inghiotte nella
sua orbita molte comunita' campane alla fine del IV a.C, fino ai
drammatici momenti dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
In
mezzo, racconta all'ANSA la direttrice del Parco Archeologico
del Colosseo, Alfonsina Russo, c'e' anche "il secolo d'oro, il II
a.C., quando Roma si apre al Mediterraneo e arriva fino
all'Egeo" e, come dimostrano le oltre 100 opere selezionate,
"importa oggetti, ma anche saperi, maestranze e tecnologie".
Ma
c'e' anche la Pompei piegata dal terremoto, "che al momento
dell'eruzione non aveva ancora terminato la sua ricostruzione,
come testimonia il ritrovamento di numerosi ristoranti e
alberghi per i manovali dei cantieri".
E poi la religione o il
lusso, con la "ricostruzione della facciata della Domus rivenuta
nel 2000 al Gianicolo, con raffinatissimi marmi color rosso e
giallo antico".
Dopo la riapertura del Colosseo con il concerto dall'Arena,
l'esposizione si inserisce in una stagione che ha visto già il
nuovo allestimento dell'Antiquarium del Parco Archeologico di
Pompei e attende ora la mostra sugli spettacoli gladiatori, la
prossima primavera al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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