Comunissimo è il caso della sciatta identità di molti uomini con le loro occupazioni o col loro titolo.
Certamente il mio ufficio è un'attività che mi compete, ma è in pari tempo un fattore collettivo, nato storicamente dalla cooperazione di molti e la cui dignità deve la sua esistenza soltanto a un consenso collettivo.
Se quindi io mi identifico col mio ufficio o col mio titolo, mi comporto come se fossi io stesso l'intero fattore sociale che costituisce un ufficio, come se io fossi non solo il titolare dell'ufficio, ma anche il consenso della società.
In tal modo io mi sono inconsuetamente espanso ed ho usurpato qualità che non sono in me, ma fuori di me.
"L'Etat c'est moi", ecco il motto di questa gente.
L'identificazione con l'ufficio o col titolo ha perfino qualcosa di seducente, sicché molti uomini non sono nient'altro che l'ufficio conferito loro dalla società.
Sarebbe vano cercare sotto tale scorza una personalità.
Dietro la gran gonfiatura si troverebbe solo un miserabile omiciattolo.
Perciò l'ufficio è così seducente: perché rappresenta una comoda compensazione delle insufficienze personali.
Carl Gustav Jung, L'Io e l'inconscio, p.48.
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