"Il momento che stiamo
affrontando e' terribile e urgente, perché mancano solo due mesi
alle elezioni. Sono entrato a far parte di un nuovo gruppo che
si chiama Writers Against Trump e stiamo facendo tutto il
possibile per convincere la gente ad andare a votare,
soprattutto i giovani che non votano di solito perché scontenti
dei candidati democratici che non considerano abbastanza
progressisti".
Lo ha detto Paul Auster in diretta streaming con
Peter Florence in una delle 'Interviste impossibili' del
Festival Letteratura di Mantova.
Writers Against Trump "in dieci giorni e' arrivato a 1.100
scrittori di ogni eta' etnia e genere letterario. Ci sono anche
scrittori di canzoni, chiunque scriva puo' entrare a farne parte.
Con l'aiuto di alcuni giovani, tra cui mia figlia, siamo anche
online.
In www.writersagainsttrump.org si possono scoprire tutti
i nostri progetti.
Proprio l'altro giorno ho fatto una diretta
su Instagram con persone che guardavano e facevano domande" ha
raccontato lo scrittore americano.
"Stiamo lavorando da ogni angolazione possibile. Al momento
ci stiamo concentrando sul far votare i piu' giovani. Ci stiamo
preparando anche al caos post 3 novembre che sembra inevitabile
negli Stati Uniti. Se l'elezione non avra' un esito certo per via
delle schede elettorali inviate per posta, c'e' la seria
possibilita' che Trump e i Repubblicani dichiarino vittoria anche
se non avranno vinto. Oppure potrebbe vincere Biden, ma Trump
potrebbe rifiutarsi di riconoscere i risultati e lasciare
l'incarico" ha spiegato preoccupato Paul Auster.
"Questo non e'
mai accaduto negli Stati Uniti. Siamo stati un Paese afflitto
dai problemi, ma abbiamo sempre seguito i protocolli e le leggi.
Da oltre 200 anni il potere e' transitato pacificamente. Ogni
volta che e' stato eletto un nuovo presidente gli elettori e la
fazione opposta accettano l'esito e si va avanti pacificamente.
Ma questa volta e' tutto molto incerto" afferma.
E ha aggiunto:
"Credo una cosa: l'intero esperimento americano e' in pericolo in
questo momento. Stiamo correndo il rischio di vedere questa
democrazia imperfetta evolversi in una forma di governo
autoritario. Una volta accaduto, non so se riusciremo mai a
tornare all'esperimento americano. Sara' finita. Per questo tutti
noi stiamo lavorando per cercare di fare quel poco che possiamo.
Ci sono centinaia di gruppi in tutta America che fanno quel che
possono. Vedremo se sara' sufficiente. Non ne ho idea" ha detto
lo scrittore.
"In questo momento io e Siri pensiamo che non
possiamo restare fermi a guardare e sentirci infelici per tutto
senza fare qualcosa. Lo stiamo facendo come scrittori perché scriviamo e presentiamo dichiarazioni, ma soprattutto come
cittadini che sono disperatamente preoccupati per quello che
stiamo vivendo" ha sottolineato facendo riferimento anche alla
moglie, la scrittrice Siri Hustvedt.
Nella diretta streaming a Mantova lo scrittore ha parlato
anche del suo prossimo libro. "Non e' un romanzo. E' un libro
sulla vita e sulle opere di Stephen Crane, lo scrittore
americano di cui mi sono interessato molto. Dopo '4 3 2 1'
leggevo un sacco di libri, volevo fare una pausa dalla
scrittura. Ho ricominciato a leggere Crane che non leggevo dai
tempi della scuola e mi sono reso conto di quanto fosse ricco e
grande. Poi ho letto la sua vita, una delle piu' avventurose,
folli e imprevedibili che si possano immaginare e ho pensato che
mi sarebbe piaciuto scrivere un libro su Crane. Qualcosa di
breve, 200 pagine o giu' di li'. Bene, il manoscritto e' di 1000
pagine. E' enorme" ha raccontato lo scrittore. "Cosa mi ha
spinto a passare tutto questo tempo a scrivere di questo giovane
che mori' a 28 anni nel XIX secolo?", si e' chiesto Paul Auster.
"A un certo punto mi sono reso conto che Crane e' l'incarnazione
vivente del giovane che cercavo di rappresentare nel mio
romanzo".
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