Il cortometraggio che pubblico oggi, Never Gone - Mai andati via, è di grande interesse perché ricostruisce vicende storiche che non bisognerebbe mai dimenticare e che appartengono al nostro recente passato e in particolare a una delle numerose stragi compiute dall'esercito nazista nelle regioni dell'Appennino del centro Italia, dopo l'8 settembre 1943.
Pur nella limitatezza dei mezzi a disposizione, il corto è assai bello ed è fatto per richiamare l'attenzione delle generazioni più giovani che oggi raramente dispongono di una memoria viva (nonni) diretta e orale a cui attingere.
Gli attori sono tutti dilettanti e sono stati scelti direttamente tra la popolazione attuale del piccolo paese, Cardito Vallerotonda, che si trova nel basso Lazio al confine con il Molise.
Qui sotto il riassunto della vicenda storica:
28 dic.1943
Nell’ottobre 1943 un giovane del paese uccise due soldati tedeschi e ne ferì un terzo, causando la rappresaglia. Nel novembre venne ucciso un giovane di sedici anni.
La zona divenne luogo di transito o di rifugio dei soldati italiani sbandati che cercavano di passare il fronte e dei prigionieri alleati fuggiti essenzialmente dal campo di Sulmona.
Due ufficiali americani installarono a Vallerotonda una stazione radio trasmittente che per molto tempo dette informazioni agli Alleati sulla dislocazione delle truppe tedesche e sulle localizzazioni delle piazzole per l’artiglieria, installate nei dintorni di Vallerotonda.
Vane furono le ricerche e le intercettazioni tedesche per individuare la trasmittente. Dopo aver affisso bandi e minacciato la popolazione, la rappresaglia portò alla fucilazione di 5 paesani e la morte di un sesto “in seguito ai lavori forzati”.
Infatti, Vallerotonda era visitata tutti i giorni dalle SS tedesche che rastrellavano uomini per i lavori di fortificazione nel fronte di guerra.
Secondo una testimonianza, si apprende che quando venivano avvistati i camion tedeschi dall’alto del paese, gli uomini si davano alla fuga e rientravano la sera al cessare del pericolo.
Ma la più sconvolgente tragedia è l’eccidio di Collelungo.
Il 28 dicembre 1943, per 42 persone – tra i quali bambini da 2 a 12 anni d’età – della frazione di Cardito e di zone limitrofe, compresi 4 soldati italiani sbandati che si erano uniti al gruppo accampato sul greto di un torrente, fu decisa senza alcuna ragione plausibile la loro uccisione dal Comando tedesco; una quarantina di Alpenjaeger tedeschi effettuarono l’esecuzione e dopo coprirono i corpi dei morti e dei sopravvissuti sotto la neve e il frascame.
Al tramonto gli scampati, compreso uno dei quattro soldati, si districarono dal mucchio delle vittime e raggiunsero la montagna.
Amara fu la liberazione di Vallerotonda, avvenuta il 14 gennaio 1944 per opera delle truppe di colore del Corpo di Spedizione francese che furono protagoniste di violenze e soprusi sulla popolazione.
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