Una scena di Accattone di Pier Paolo Pasolini
girato in gran parte al quartiere Pigneto
Il
Pigneto, da set di Pasolini a movida romana.
Quello che oggi è conosciuto come
Pigneto, uno dei quartieri più vivaci e dediti alla vita notturna, riscoperto
negli ultimi anni grazie alla proliferazione di locali e ristorantini alla moda
era, agli inizi del secolo scorso, come molti quartieri oggi periferia di Roma,
per gran parte un latifondo appartenente ad una ricca famiglia romana, i
Tavoletti, i quali disponevano di questi sconfinati prati estesi a perdita
d'occhio, delimitati da filari di pini mediterranei, alcuni dei quali sono
sopravvissuti e visibili in via Fanfulla da Lodi.
Agli inizi degli anni Venti, il
Pigneto, come molti altri latifondi, divenne terreno di una rapidissima
urbanizzazione, che popolò di grandi
caseggiati questa porzione di territorio tra la via Casilina e la via
Prenestina. Da Acuto, un paesino in provincia di Frosinone, Enrico Necci
raggiunge il miraggio della capitale nel 1921. Sarà lui ad aprire, tre anni più tardi, il primo bar della zona, che poi prenderà il pomposo nome di "Gelateria Impero".
Il terreno tufaceo all'epoca, era pieno di
cavità che presto cominciarono ad essere usate dai residenti come cantine. E
ancora oggi, le grotte dove i bambini giocavano a nascondino, e dove durante la
seconda guerra mondiale furono allestiti rifugi antiaereo, sono ancora
visitabili (i bombardamenti degli alleati nel 1943, che colpirono soprattutto
San Lorenzo, fecero molti danni anche al Pigneto, dove un intero palazzo fu
raso al suolo in quella che una volta si chiamava Via Benito Mussolini, e oggi
si chiama Via Fortebraccio; e altri furono gravemente danneggiati in Via
Fanfulla da Lodi.
A dare notorietà internazionale al
quartiere, pensò però, indirettamente, Pier Paolo Pasolini, il quale, nel 1961
riuscì finalmente a realizzare il sogno di girare questo film, estremamente semplice, che voleva
raccontare la vita del sottoproletariato di Roma, città dalla quale il poeta
friulano era stato adottato, ai tempi in cui insegnava nella scuola media a
Ciampino e nei quali cominciò il suo apprendistato nel cinema al seguito dei
grandi maestri di allora.
Proprio in Via Fanfulla da Lodi
(tutti gli esterni e gli interni del bar nel quale si ritrovano i protagonisti
del film furono girati in questa strada) Pasolini ambientò infatti una gran parte di Accattone, che dopo le polemiche
suscitate alla sua presentazione al Festival di Venezia del 1961, divenne in
breve tempo uno dei film più studiati all’estero, straordinario affresco di una generazione
dimenticata dall'Italia del boom economico, ritratta con crudezza e poesia allo
stesso momento.
Diversi documentari furono
realizzati in seguito, con le foto di scena di quel film e il backstage
pasoliniano, dove sono perfettamente riconoscibili i luoghi, le case del
quartiere del Pigneto, che ancora mantiene la memoria di quella epopea
memorabile del cinema italiano.
Una foto d'epoca della Gelateria Impero al Pigneto
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