07/09/20

Il Pigneto, da set di Pasolini a movida romana



Una scena di Accattone di Pier Paolo Pasolini 
girato in gran parte al quartiere Pigneto


Il Pigneto, da set di Pasolini a movida romana.

Quello che oggi è conosciuto come Pigneto, uno dei quartieri più vivaci e dediti alla vita notturna, riscoperto negli ultimi anni grazie alla proliferazione di locali e ristorantini alla moda era, agli inizi del secolo scorso, come molti quartieri oggi periferia di Roma, per gran parte un latifondo appartenente ad una ricca famiglia romana, i Tavoletti, i quali disponevano di questi sconfinati prati estesi a perdita d'occhio, delimitati da filari di pini mediterranei, alcuni dei quali sono sopravvissuti e visibili in via Fanfulla da Lodi.

Agli inizi degli anni Venti, il Pigneto, come molti altri latifondi, divenne terreno di una rapidissima urbanizzazione,  che popolò di grandi caseggiati questa porzione di territorio tra la via Casilina e la via Prenestina. Da Acuto, un paesino in provincia di Frosinone, Enrico Necci raggiunge il miraggio della capitale nel 1921. Sarà lui ad aprire, tre anni più tardi, il primo bar della zona, che poi prenderà il pomposo nome di "Gelateria Impero". 

Il terreno tufaceo all'epoca, era pieno di cavità che presto cominciarono ad essere usate dai residenti come cantine. E ancora oggi, le grotte dove i bambini giocavano a nascondino, e dove durante la seconda guerra mondiale furono allestiti rifugi antiaereo, sono ancora visitabili (i bombardamenti degli alleati nel 1943, che colpirono soprattutto San Lorenzo, fecero molti danni anche al Pigneto, dove un intero palazzo fu raso al suolo in quella che una volta si chiamava Via Benito Mussolini, e oggi si chiama Via Fortebraccio; e altri furono gravemente danneggiati in Via Fanfulla da Lodi.

A dare notorietà internazionale al quartiere, pensò però, indirettamente, Pier Paolo Pasolini, il quale, nel 1961 riuscì finalmente a realizzare il sogno di girare questo film, estremamente semplice, che voleva raccontare la vita del sottoproletariato di Roma, città dalla quale il poeta friulano era stato adottato, ai tempi in cui insegnava nella scuola media a Ciampino e nei quali cominciò il suo apprendistato nel cinema al seguito dei grandi maestri di allora.

Proprio in Via Fanfulla da Lodi (tutti gli esterni e gli interni del bar nel quale si ritrovano i protagonisti del film furono girati in questa strada) Pasolini ambientò infatti una gran parte di Accattone, che dopo le polemiche suscitate alla sua presentazione al Festival di Venezia del 1961, divenne in breve tempo uno dei film più studiati all’estero,  straordinario affresco di una generazione dimenticata dall'Italia del boom economico, ritratta con crudezza e poesia allo stesso momento.

Diversi documentari furono realizzati in seguito, con le foto di scena di quel film e il backstage pasoliniano, dove sono perfettamente riconoscibili i luoghi, le case del quartiere del Pigneto, che ancora mantiene la memoria di quella epopea memorabile del cinema italiano.


Una foto d'epoca della Gelateria Impero al Pigneto


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