La sepoltura di una giovane donna,
con accanto la tipica conchiglia dei pellegrini e una moneta
databile tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. E' la
nuova scoperta annunciata dalla Soprintendenza speciale di Roma.
"Un ritrovamento che ci svela un pezzo della vita medievale
della citta'", commenta la soprintendente Daniela Porro.
Si tratta di un ritrovamento casuale, avvenuto durante gli
scavi per la sostituzione delle tubature Italgas in via del
Governo Vecchio, in pieno centro storico.
Si tratta, spiegano
gli archeologi, di due diversi contesti funerari. Nel primo sono
stati ritrovati due scheletri, quello della giovane donna con la
conchiglia e quello di un uomo sui 30-40 anni.
Il secondo e'
un'area cimiteriale con muretti divisori a ridosso di un grande
muro in opera laterizia che presenta diverse fasi. Al suo
interno diverse sepolture, tutte , sembra, riconducibili
all'epoca medievale.
Le conchiglie rinvenute accanto agli
scheletri, spiegano dalla Soprintendenza, "portano ad ipotizzare
un cimitero destinato ai pellegrini e realizzato lungo la via
Papalis, la strada che da San Giovanni conduceva a San Pietro".
Nel primo contesto funerario, sotto
le due sepolture dell'uomo e della giovane donna, raccontano gli
archeologi, "Sono stati trovati due ossari chiusi con tegole
antiche (una reca un bollo di epoca traianea), riutilizzate in
epoca successiva. Le sepolture sono compromesse da precedenti
lavori e non sono presenti elementi di corredo funerario con
l'eccezione di una moneta di bronzo accanto alla donna databile
tra la fine dell'XImo e il XIImo secolo, e di altri frammenti di
conchiglie".
Il secondo deposito individuato, particolarmente danneggiato
da interventi moderni, e' un'area cimiteriale "con muretti
divisori a ridosso di un grande muro in opera laterizia che
presenta diverse fasi e assimilabile ad analoghe strutture
documentate all'interno dell'adiacente Oratorio dei Filippini.
Le sepolture sembrerebbero tutte riconducibili all'epoca
medievale. Le conchiglie rinvenute accanto agli scheletri sono della
specie Pecten jacobaeus conosciute anche con il nome di
capesante; sono infatti caratterizzate dalla presenza di due
fori per appenderle alla tipica collana indossata inizialmente
dai devoti in viaggio per Compostela e successivamente da tutti
i pellegrini".
Le sepolture sono probabilmente pertinenti alla Chiesa
medioevale di Santa Cecilia a MonteGiordano, la cui prima
attestazione risale al 1123 e che venne demolita nella prima
meta' del XVII secolo per fare spazio alla costruzione
dell'Oratorio dei Filippini completato da Francesco Borromini.
Gli scavi archeologici si sono conclusi venerdi' 18 ottobre
con la chiusura del cantiere. I materialirinvenuti sono in fase
di studio e potranno fornire ulteriori informazioni ed elementi
per la datazione.
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