"Venticinque anni fa moriva Audrey
Hepburn, una donna che noi della famiglia dell'Unicef vogliamo
ricordare come un esempio di straordinaria generosita' e come una
meravigliosa Goodwill Ambassador".
Lo sottolinea Giacomo
Guerrera, Presidente dell'Unicef Italia. "Di lei, amo ricordare
una frase: aprite le vostre braccia per stringere il maggior
numero di bambini, amarli e proteggergli come se fossero
vostri".
Appena nominata "Unicef Special Ambassador" nel 1988,
Audrey Hepburn si e' recata in Etiopia, dove anni di siccita' e di
guerra civile avevano causato una terribile carestia. Al suo
ritorno, ha cominciato instancabilmente a raccontare il lavoro
dell'Unicef in tutto il mondo.
"Posso testimoniare cosa
significhi l'Unicef per i bambini, perche' sono stata fra quelli
che hanno ricevuto cibo e soccorso medico subito dopo la Seconda
Guerra Mondiale", ha detto quando e' stata nominata Goodwill
Ambassador nel 1989.
In pochi anni ha effettuato per l'Unicef
una serie di missioni sul campo in Turchia, Venezuela, Ecuador,
Guatemala, Honduras, El Salvador, Messico, Bangladesh,
Thailandia, Vietnam e Sudan.
Ha visitato diversi progetti
dell'associazione per vaccinare, proteggere e fornire acqua e
servizi igienico sanitari a bambini poveri, sfollati e
malnutriti. Ha inoltre parlato al Congresso Usa, partecipato al
Summit Mondiale per l'Infanzia e ha lanciato i Rapporti su "La
Condizione dell'Infanzia nel Mondo".
Anche nell'ultimo periodo
di vita, durante la malattia, Audrey Hepburn ha portato avanti
il suo impegno per l'Unicef con diversi viaggi in Somalia,
Kenya, Regno Unito, Svizzera, Francia e Stati Uniti.
Sir Peter Ustinov, altro storico Goodwill Ambassador Unicef,
ha detto di lei: "Sapeva meglio di chiunque altro che la
ricompensa per questo lavoro sta negli occhi di coloro che hanno
bisogno di aiuto. Sono loro che ci fanno capire, in tutta la
loro semplicita', che questo lavoro ha un senso".
Anche la Casa del Cinema di Roma le rende omaggio oggi con la proiezione alle 16.30 del film diretto da Stanley Donen 'Cenerentola a Parigi' (Funny face, Usa, 1957) e la successiva presentazione del libro 'Audrey Hepburn. Immagini di un'attrice' (Tabula Fati 2017) scritto dalla giornalista-attrice Margherita Lamesta Krebel.
Oltre all'autrice presenzieranno all'incontro Marco Solfanelli (editore Tabula Fati), Maria Barresi (giornalista Rai TG1), Enrico Magrelli (critico cinematografico Hollywood Party), Roberto Mostarda (giornalista Wall Street International, gia' conduttore Giornale Radio Rai), Andrea Minuz (docente di Storia del Cinema presso La Sapienza Universita' di Roma) e Stefano Dominella (presidente Maison Gattinoni).
La figura della Hepburn ancora oggi riecheggia in modo potente e trasversale. Tutti conoscono la sua straordinaria influenza nel mondo della moda, divenuta simbolo universale di bellezza e stile, ma poche volte sono stati messi in risalto il suo talento e le sue eccezionali capacita' interpretative. Un originale animale scenico che l'American Film Institute ha definito "la terza piu' grande attrice di sempre". Premio Oscar al debutto come protagonista in 'Vacanze Romane' e' stata un esempio davvero singolare di carriera, in cui il numero dei film girati e' pari al numero dei suoi film di successo.
Attraverso il fil rouge di quattro passaggi - innocenza, metamorfosi, moda e maturita' - l'autrice ha voluto testimoniare la meravigliosa avventura cinematografica dell'interprete, focalizzando l'analisi sull'acting, senza trascurare la sua allure da diva iconica, capace di affascinare anche al di la' della sua bravura.
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