E' stato speciale palcoscenico di
concerti, passerella per sfilate d'alta moda, set di capolavori
del cinema, tappa del giro d'Italia nel 1979, location di un
particolare torneo di golf sull'acqua dell'Arno e tribuna per
surreali partite di calcio storico giocate sul fiume ghiacciato
(fin dal '400).
Il Ponte Vecchio, tra le più celebri icone
dell'architettura e di Firenze, porta sul dorso quasi 7 secoli
anni di vita: a raccontarne gli aneddoti e' Marco Ferri, nellibro 'Storie e leggende del Ponte Vecchio' (pp. 93, AngeloPontecorboli editore, 9,80 euro).
Progettato come ponte fortificato da Taddeo Gaddi e
inaugurato nel 1345, in 700 anni il ponte ha mostrato una tempra
incredibile, resistendo a 53 alluvioni, inclusa quella del '66,
e a innumerevoli guerre, salvandosi pure, unico ponte
fiorentino, dai bombardamenti nazisti.
Dopo averlo fatto minare,
nel 1944, pare che lo stesso Hitler, che sei anni prima vi si
era affacciato sopra insieme a Mussolini dai finestroni del
sovrastante Corridoio vasariano, all'ultimo minuto volle
risparmiarlo.
Sul ponte nel 2008 si e' esibito Lucio Dalla, per un live
dedicato a Benvenuto Cellini; Roberto Cavalli e Stefano Ricci
sono solo due degli stilisti che in questi anni lo hanno voluto
come teatro dei loro eventi; il grande schermo se lo e' conteso,
girandovi pellicole come Amici Miei di Mario Monicelli, Camera
con vista di James Ivory, e, in tempi piu' recenti, Hannibal di
Ridley Scott e Inferno di Ron Howard.
Il Ponte Vecchio e' stato
persino al centro di una bufera diplomatica internazionale,
quando, nel 1925, lo scrittore Edward Hutton scrisse per burla
una lettera all'Observer con cui fece credere all'intera
Inghilterra che il Consiglio comunale fiorentino aveva deciso la
distruzione del celebre ponte per far passare il tram elettrico
sull'Arno.
Marco Ferri, giornalista e storico fiorentino, e'
responsabile comunicazione della Fondazione Zeffirelli. Da
trent'anni si occupa di cultura e spettacoli: ha scritto per il
Giornale della Toscana e collaborato con varie testate, tra le
quali National Geographic. Tra il 2012 e il 2016 ha curato la
comunicazione della Galleria degli Uffizi.
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