Fonte Paolo Petroni per ANSA
Per noi italiani la traduzione classica del 'Moby Dick' di Herman Melville e' quella, conqualche inevitabile approssimazione, di un ventenne CesarePavese (Adelphi, pp. 588 - 14,00 euro), da confrontare con quella più moderna che esce oggi, fedelmente infedele nellescelte linguistiche di Ottavio Fatica (Einaudi, pp. 665 - 30,00euro) o quella piu' tradizionale di Pietro Meneghelli (NewtonCompton, pp 478 - 3,90 euro).
Per noi italiani la traduzione classica del 'Moby Dick' di Herman Melville e' quella, conqualche inevitabile approssimazione, di un ventenne CesarePavese (Adelphi, pp. 588 - 14,00 euro), da confrontare con quella più moderna che esce oggi, fedelmente infedele nellescelte linguistiche di Ottavio Fatica (Einaudi, pp. 665 - 30,00euro) o quella piu' tradizionale di Pietro Meneghelli (NewtonCompton, pp 478 - 3,90 euro).
Cosi' come il classico capitano
Achab al cinema resta quello grandioso di Gregory Peck con
quella sua barba quacchera nel film di John Huston di 60 anni
fa, diverso dal capitano Pollard appena approdato sugli schermi
in 'Heart of the sea' di Ron Howard, che di Moby Dick
ricostruisce le origini storiche partendo dall'omonimo libro diNathaniel Philbrick (Elliot, pp. 314 - 17,50 euro).
Evidentemente la metafora della nave Pequod, col suo destino
segnato e a bordo uomini di fedi e culture profondamente
diverse, protagonisti nel bene e nel male, trascinati dalla
pazzia lucida del captano Achab, in cerca di vendetta contro la
balena bianca che gli porto' via una gamba, in un'epopea tragica
e' anche una fra le opere piu' forti, intense, incisive e poetiche
della letteratura moderna.
Questo di Herman Melville e' del resto
un romanzo in cui, sullo sfondo, e' sempre la Bibbia, con il
senso calvinista di un Dio tremendo, e il narratore di tutta la
storia si chiama Ismael ("l'uomo che si sa dotato di una
superiorita' non riconosciuta dal mondo: il primogenito di
Abramo, un bastardo cacciato nel deserto, fra altri reietti,
dove impara a sopravvivere esule per antonomasia", Elemire
Zolla), anzi il libro inizia proprio con questi che dice:
"Chiamatemi Ismael".
Moby Dick e' una grandiosa narrazione
mitologica e metafisica che racconta, attraverso epiche
avventure di mare, la vita come caccia e combattimento, l'eterna
lotta dell'uomo contro il male, il suo bisogno e dovere di non
tirarsi indietro, pur sapendo che la sconfitta sara' inevitabile.
Moby Dick e' una gigantesca balena dalla "testa bianca, dalla
fronte rugosa e dalla mandibola storta", che vive nei Mari del
Sud coperta dagli arpioni dei cacciatori e di cui tutti i
balenieri temono la malvagita' eccezionale e la malizia.
In quel
"muro bianco" Achab vede il simbolo del male e delle cieche e
brutali forze della natura. Per cercare di cacciarla e ucciderla
ingaggia un gruppo di uomini, tra cui vi sono gli ufficiali
Starbuck, Stubb e Flask, i ramponieri Tashtego e Deggu, e salpa
dall'isola di Nantucket, nel Massachussets, a bordo della
baleniera Pequod, oltre al marinaio Ismael, divenuto amico
inseparabile del ramponiere polinesiano, ricoperto di tatuaggi,
Queequeg.
La forza di queste pagine sta anche nell'essere quasi un
trattato sulla caccia alle balene, con un Prologo composto di
tante citazioni da ogni tipo di letteratura sul tema, dalla
Bibbia a Milton, da Darwin a Rabelais, dai viaggi di Cook a
canzoni popolari. Pagine di descrizioni, digressioni e
riflessioni, che non distraggono ma anzi aiutano a dar spessore
ai personaggi, alla vicenda principale avventurosa e, assieme,
rappresentano quella maniacalita' del dettaglio che risulta alla
fine coinvolgente e rinforza la metafora generale, quella che ha
fatto di questo libro un classico.
Lo stile di Melville e' potente, ha un suo senso di
implacabilita' anche quando trova momenti di tenerezza e
comprensione per le debolezze umane, acquista ritmo nei momenti
cruciali, prende un andamento quasi da monologo teatrale in
tante riflessioni, del capitano come dei suoi ufficiali.
Il
romanzo lo pubblico' nel 1851, dieci anni dopo il suo imbarco
proprio su una baleniera, la Acushnet, e aver scritto altri
libri di argomento marino, acquisendo esperienza e
documentazione, leggendo di tutto, da Shakespeare (innanzi tutto
'Re Lear') al Coleridge della 'Ballata del vecchio marinaio'
sino a Nathaniel Hawthorne, cui Moby Dick e' dedicato con "la mia
ammirazione per il suo genio".
Fonte Paolo Petroni per ANSA
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