Nel giorno della scomparsa di Tonino Guerra, ricordiamo con questo articolo il suo forte legame con la cultura e con il popolo russo, che sfociò nella collaborazione con il grande Andrej Tarkovskij (insieme nella foto qui sopra).
''Per me venire a Mosca e' un po'
come tornare a casa'': lo diceva spesso Tonino Guerra, che a
volte si sentiva piu' amato e apprezzato nel Paese di Tolstoj
che in patria, come conferma l'eccezionale risalto dato dai
media locali alla notizia della sua scomparsa.
Meta' della sua
anima era russa, grazie alla moglie Eleonora Iablockina,
chiamata affettuosamente Nora, conosciuta nel 1975 in casa di
amici durante il festival del cinema di Mosca. E' stata lei a
fargli conoscere e ad amare il Paese, diventando anche
traduttrice di molte sue opere in russo.
Ma Tonino Guerra ha lasciato qui un segno profondo diventando
una delle icone piu' popolari della cultura italiana. A partire
dal cinema, dove ha lavorato con l'''esule'' ed amico AndreiTarkovskji (che nel '77 gli fece da testimone di nozze insieme a
Michelangelo Antonioni): prima per il documentario Rai 'Tempo di
viaggio', poi per il film 'Nostalgia' (1983), entrambi girati in
Italia. Ma lo sceneggiatore ha collaborato anche con altri
registi russi, come Vladimir Naumov ('La festa bianca',
'Orologio senza frecce'), Andrei Khrzhanovski ('Il cane e il suo
generale', 'Il Leone con la barba bianca', 'Lungo viaggio' e
'Ninna nanna per un grillo', questi ultimi con disegni di
Fellini) e con il Leone d'oro Alexandr Sokurov per il suo
documentario 'Elegia di Mosca' dedicato a Tarkovskji.
La
frequentazione dell'Urss da parte di Tonino Guerra e' comunque
antica: fu lui a farla scoprire a Vittorio De Sica nel film 'I
Girasoli' (1970), in parte ambientato a Mosca.
Antica e' anche l'amicizia con Iuri Liubimov, 94 anni,
patriarca del teatro sovietico e russo, fondatore del teatro
d'avanguardia Taganka, dove i due si conobbero negli anni
Settanta e dove sino allo scorso dicembre Liubimov ha continuato
a mettere in scena il poema di Tonino Guerra 'Miod' (Miele).
(Andrej Tarkovskij, Michelangelo Antonioni, Tonino Guerra)
''Un artista arrivato dall'epoca del Rinascimento, un uomo di
talento poliedrico'', ha detto all'ANSA il regista, che ha
proposto un minuto di silenzio durante una prova al teatro
Vakhtankov dei 'Demoni' di Dostoievskij. ''Era un mago,
trasformava qualsiasi cosa in una poesia, un racconto, una
parabola'', ricorda parlando con l'ANSA il direttore del Museo
del Cinema di Mosca Naum Kleiman, che lo conosceva dagli anni
Sessanta.
''Portava la gioia dentro di se' e la regalava agli
altri, quando stavi con lui ti sentivi felice, era un piccolo
sole che emanava luce''. Luce propria, non solo quella riflessa
che gli derivava dall'aver lavorato con alcuni tra i piu' grandi
registi della storia, a partire da Fellini.
La Russia ha reso omaggio al suo genio in tanti modi: con
mostre, recital, traduzioni delle sue opere, premi, lauree
honoris causa (anche al mitico Vgik, l'istituto superiore di
cinematografia russa).
Nel 2000 l'allora presidente Putin, in
occasione dei suoi 80 anni, gli conferi' l'Ordine dell'Amicizia,
una delle piu' alte onorificenze russe, ''per il suo alto
contributo al rafforzamento dell'amicizia e allo sviluppo dei
rapporti culturali tra Italia e Russia''.
Tre anni dopo la
citta' di San Pietroburgo, dove esiste una galleria dedicata a
Tonino Guerra, lo nomino' suo ambasciatore culturale e per i
suoi 90 anni organizzo' dieci giorni di festeggiamenti solenni.
''Tanto affetto e tanta attenzione mi commuovono. Non so se me
lo merito e non so nemmeno fino a che punto la Russia e' degna
dell'amore che ho per lei'', aveva umilmente osservato.
(Tarkovskij e Guerra sul set di Nostalghia)
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