14/03/12

Dove è andato quel che ho vissuto (e che non ricordo)?



Qualche settimana fa mi è capitata una strana cosa.

Un mio parente ha ritrovato un vecchio super-8 di famiglia girato nel 1970.  Lo ha trasformato in supporto digitale e messo a disposizione di noi, che all'epoca eravamo poco più che bambini, i cui volti sono rimasti impressi in quella vecchia pellicola.

E' una giornata normale, deve esserci stata qualche cerimonia, la famiglia si è riunita al mare.  Non è inverno e non è estate. Deve essere una giornata come quelle che stiamo vivendo, di primavera prematura e già calda.

La 'pizza' del film dura 3 minuti, ma è un documento molto chiaro. 

E però la particolarità è questa, e mi fa riflettere: riemerge dall'oblio una giornata della mia vita, che io non ricordo assolutamente di aver vissuto. 


Fino al momento prima di vedere quel film, infatti, io non ho minimamente memoria di quella giornata, che pure ho vissuto, come dimostra incontrovertibilmente il filmato girato.

Sono io quel bambino che cammina, si gira, si tocca i capelli. Sono io quello che siede e ascolta i discorsi dei grandi. Sono io, certamente.

Eppure, se questo filmato non fosse riemerso dalle tenebre, io non avrei saputo nemmeno di aver vissuto quella giornata.   Perché la mia memoria ha cancellato quella giornata, come ha cancellato la stragrande maggioranza delle singole giornate che io ho vissuto nella mia vita.

Eppure, come dimostra questo filmato, quelle giornate esistono. O meglio, sono esistite.  Sono esistite ed esistono, a quanto pare, anche se io non le ricordo, e anche se nessuno le ricorda.

Esistono davvero  ?  Non appare in contraddizione questa esistenza, con la constatazione che spesso facciamo secondo cui qualcosa esiste solo finché c'è qualcuno o qualcosa che ne è testimone e che lo ricorda ? 


Oppure i ricordi e le cose che abbiamo vissuto esistono indipendentemente dal fatto che io le ricordi e che qualcun altro le ricordi ? 


Le moderne teorie quantistiche descrivono il tempo come una quarta dimensione della realtà che viene descritta come un foglio ripiegato in infinite (e inaccessibili) sottili piegature (stringhe) che sarebbero allineate una accanto all'altra (o dentro o attraverso l'altra).

Questo darebbe la possibilità - teorica - di srotolare quelle pieghe e di 'disporre' dei singoli momenti del tempo come singole entità TUTTE esistenti.

Dunque, quella giornata che io non ricordavo, esiste ancora, in qualche piega dell'universo ?

In quella piega ci sono ancora io bambino che ascolto i discorsi dei grandi seduti al tavolino ?

Il breve filmato dal ritmo sincopato che è tornato dal buio del passato, vuol forse dirmi questo ? Vuol dirmi che niente, in fondo, fino in fondo, è definitivamente perduto (anche se io non ne ho memoria, anche se io l'ho... dimenticato) ?


5 commenti:

  1. .....a volte anche io mi dolgo di non poter disporre di una memoria adeguata a recuperare i singoli vissuti di un passato anche non necessariamente remoto! Averli a disposizione vorrebbe dire, quasi, non più facenti parte di un passato ma potenzialmente soggetti di un nuovo "presente" tanto da poterli rivivere ogni qualvolta si voglia! Sarebbe troppo bello ????....non so!......in quanto del nostro passato fanno parte anche ( e forse in maggior parte) i brutti ricordi che ognuno di noi ha voluto confinare in angoli bui con la speranza di non viverli più! In realtà anche questo fa parte del grande inganno della vita, questo sadico video-game nel quale siamo stati chiamati a giocare, nostro malgrado, e che continuiamo inconsciamente ad alimentare con la nostra irrazionale spinta a perpetuare la "specie"! Io penso che la cosa più bella che si possa fare per un figlio sia non obbligarlo a vivere un'avventura che come diceva il buon Woody: ".....quando va bene finisce male" !!!! ;)

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  2. Un inno all'ottimismo !

    E come si fa a 'non obbligare un figlio a vivere questa avventura' ? Dovremmo tutti astenerci, ed estinguere la specie ? Castrazione chimica ?

    In fondo, questo 'sadico videogame' come tu dici, nessuno sa esattamente - nessuno può dirlo con certezza - come andrà a finire. Nel frattempo teniamo cari i nostri ricordi (belli) e presenti anche quelli brutti, forse ci insegneranno qualcosa per il futuro, non si sa mai.

    Grazie comunque, anzi doppie grazie .. per il motivo che sai.

    f.

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  3. :)
    .....pessimismo ????
    No! Realismo....o pragmatismo....o chiamalo come vuoi! :(
    Ovviamente non teorizzo nessuna violenza alla volontà dei singoli!
    Solo una lucida presa di coscienza!
    "....questo 'sadico videogame' come tu dici, nessuno sa esattamente - nessuno può dirlo con certezza - come andrà a finire"
    E questo basta per convincerti a giocare il destino di un essere che non ti ha chiesto di giocare questa partita?
    A me sembra troppo poco per non concludere che dietro a mille giustificazioni ideologico-religiose si mascheri la meno nobile ed egoistica pulsione di non estinguere la propria individualità, la volontà di dare un seguito e un senso ad un passato ( come vedi il passato ritorna) che altrimenti non avrebbe veramente più un senso. E fino a quì siamo ancora in un ambito tutto sommato "nobile". Spesso purtroppo mettere al mondo un figlio risulta essere solo una esigenza di normalità, un trend,un curriculum vitae da esporre al mondo salvo poi mandare tutto in malora se le pulsioni egoistiche del compagno si scontrano con quelle altrettanto individualiste della compagna.
    Ma questo è un'altro discorso!
    In conclusione dico che l'unica arma di cui dispone l'umanità per mettere fine a questo video-gioco al massacro nel quale siamo patetiche marionette è estinguere la specie!....in maniera pacifica, consci che l'unico vero atto d'amore che si possa dimostrare ad un figlio sia quello di lasciarlo nella pace tra gli angeli e non costringerlo a venire in questo mondo di sofferenze dove l'unica consolazione sarà: "nessuno sa esattamente - nessuno può dirlo con certezza - come andrà a finire" !!!
    Trovo un po' semplicistico definire tutto ciò: pessimismo.
    B

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  4. "Spesso purtroppo mettere al mondo un figlio risulta essere solo una esigenza di normalità, un trend,un curriculum vitae da esporre al mondo salvo poi mandare tutto in malora se le pulsioni egoistiche del compagno si scontrano con quelle altrettanto individualiste della compagna. "

    questo ahimè è vero, succede fin troppo spesso.

    pessimismo o no, a ciascuno il suo, a ciascuno sia dato vivere, a ciascuno sia dato morire. In ballo siamo...
    Grazie.
    f

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  5. .....perfettamente d'accordo! Ma per chi ancora non ci è stato messo in ballo.....???...forse sarebbe bene fare un piccolo e serio esame di coscienza.....perchè poi un volta in ballo....bisogna ballare....come tante "marionette senza fili"! :(

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