Giosue' Carducci ammirava lo
"straordinario" poeta americano Walt Whitman (1819-1892), al punto
da cercare di tradurre per ben tre volte la sua famosa raccolta di
poesie "Foglie d'erba", che lo scrittore toscano ribattezzo' nelle
sue versioni personali con il titolo "Fogliame".
E' quanto rivela
una lettera del futuro primo Premio Nobel italiano indirizzata allo
scrittore fiorentino Enrico Nencioni, riportata dallo studioso Silvio
Balloni nel saggio "Walt Whitman e la letteratura americana nella
Firenze dei Macchiaioli", che fa parte del volume "Americani aFirenze. Sargent e gli impressionisti del nuovo mondo", catalogodella mostra aperta fino al 15 luglio 2012 a Firenze in PalazzoStrozzi.
Nella lettera che porta la data del 26 agosto 1881, Carducci
manifestava apertamente la sua ammirazione per Whitman elogiando
l'opera divulgativa in favore dell'autore statunitense svolta da
Nencioni vero e proprio precursore, che per primo in Italia ne studio'
in modo approfondito la poesia.
"Sai che il 'Fogliame' americano io
l'ho tradotto a lettera tre volte con il mio maestro di inglese? Mi
venne subito voglia di tradurlo in esametri omerici. Tutti quei nomi a
catalogo! Quelle enumerazioni, successioni, quelle serie di
sentimenti, di figure straordinarie e vere! Io ne rimasi e ne sono
rapito!", scriveva Carducci.
In una lettera dello stesso periodo, Nencioni riportava il
giudizio lusinghiero di Carducci verso la sua opera di divulgazione
dei "grandi poeti" contemporanei.
E Carducci aggiungeva: "Sai che
cosa e' Whitman? E' il Courbet della poesia".
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