Il silenzio di lei
Non
dissipare il cerchio del vapore 
che
lentamente disegna intorno a te
un
bersaglio, non preservare le prove
non
aspettare che il fiore cada 
dai
capelli, che il miscuglio di tenerezza 
e
ostentazione avvampi sul ciglio del tuo volto.
Canta
ancora, nelle notti di polvere orientale
il
disinteressato mormorio della ragione
che
ti guida, come la luce del porto un levantino; 
che
possiedi, come il profumo che s’ apre
dal
ventre di un’orchidea, consisti ancora 
nel
proposito di un giorno, nella paternità
dell’ardua
sfida che chiamano: idea.
Nulla
sanno di te i pallidi coscritti che scendono
dai
treni del nulla d’occidente, nulla possono
prendere
di te, i finti cocchieri della potenza, 
memori
di illusioni finite, profeti del gorgo 
della
distruzione, tu non appartieni a loro
e
nessuno possiede il silenzio tragico
che
di notte, dolcemente, ti culla.
Fabrizio Falconi  - © -   riproduzione riservata  29 maggio 2009
 

 
 
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