Per molti secoli è rimasto un gioiello visibile soltanto per pochi: i principi che lo abitavano, la loro servitù e i prestigiosi ospiti che venivano da ogni parte d'Europa.
I Giardini del Palazzo Colonna sono però ancora oggi una delle meraviglie di Roma e meriterebbero di essere conosciuti e visitati da tutti. Si può fare ogni sabato mattina o prenotando una visita qui.
Per chi non lo sa, Palazzo Colonna è forse il più grandioso palazzo nobiliare di Roma, ancora oggi abitato dagli eredi della famiglia romana (nome risalente al XII secolo), la cui costruzione iniziò nel XIV secolo ai piedi del colle del Quirinale.
Entrando dall'ingresso di Via della Pilotta, si scopre un regno verde incontaminato, incastonato dal meraviglioso Palazzo che ospita fra l'altro importantissime opere d'arte - da Bronzino a Guido Reni, da Guercino a Carracci a Tintoretto).
I Giardini si presentano nella loro magnificenza, dai caratteristici Ponti che salgono in cima al Quirinale, ai terrazzamenti, alle scalinate, alla piazza ellittica, ai boschetti di cipresso, agli allori, le magnolie, gli agrumi e i fastosi resti archeologici, da quello che fu Il Tempio di Serapide dell'Antica Roma; alla scenofrafica cascata di giochi d'acqua ornata da statue, al ninfeo rocaille, alla galleria in pietra peperino che allude alla impresa di Marcantonio Colonna nella Battaglia di Lepanto.
Completano la visita, la tappa alla Galleria del Piano Nobile del Palazzo (lunga ben 70 metri), e agli altri saloni del palazzo, con le specchiere affrescate da Mario de' Fiori (cui è intitolata una via del Centro, nei pressi), al Salone della Cappella, gli arazzi di Artemisia e molti altri capolavori mai visti, compresi gli appartamenti che furono di proprietà della principessa Isabelle che qui riceveva la regina Elisabetta, e poi la Sala del Vanvitelli, la Sala delle Feste, la Sala della Fontana (foto sotto), la sala del Dughet e la Sala del Mascherone.
Uno scrigno unico al mondo.
Fabrizio Falconi -
2018 riproduzione riservata
Completano la visita, la tappa alla Galleria del Piano Nobile del Palazzo (lunga ben 70 metri), e agli altri saloni del palazzo, con le specchiere affrescate da Mario de' Fiori (cui è intitolata una via del Centro, nei pressi), al Salone della Cappella, gli arazzi di Artemisia e molti altri capolavori mai visti, compresi gli appartamenti che furono di proprietà della principessa Isabelle che qui riceveva la regina Elisabetta, e poi la Sala del Vanvitelli, la Sala delle Feste, la Sala della Fontana (foto sotto), la sala del Dughet e la Sala del Mascherone.
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