04/02/18
Poesia della Domenica: "Se tu venissi in autunno", di Emily Dickinson.
(511)
Se tu venissi in autunno,
Io scaccerei l’estate,
Un po’ con un sorriso ed un po’ con dispetto,
Come scaccia una mosca la massaia .
Se fra un anno potessi rivederti,
Farei dei mesi altrettanti gomitoli,
Da riporre in cassetti separati,
Per timore che i numeri si fondano.
Fosse l’attesa soltanto di secoli,
Li conterei sulla mano,
Sottraendo fin quando le dita mi cadessero
Nella Terra di Van Diemen.
Fossi certa che dopo questa vita
La tua e la mia venissero,
Io questa getterei come una buccia
E prenderei l’eternità.
Ora ignoro l’ampiezza
Del tempo che intercorre a separarci,
E mi tortura come un’ape fantasma
Che non vuole mostrare il pungiglione.
Emily Dickinson
IF you were coming in the fall,
I ’d brush the summer by
With half a smile and half a spurn,
As housewives do a fly.
If I could see you in a year,
I ’d wind the months in balls,
And put them each in separate drawers,
Until their time befalls.
If only centuries delayed,
I ’d count them on my hand,
Subtracting till my fingers dropped
Into Van Diemen’s land.
If certain, when this life was out,
That yours and mine should be,
I ’d toss it yonder like a rind,
And taste eternity.
But now, all ignorant of the length
Of time’s uncertain wing,
It goads me, like the goblin bee,
That will not state its sting.
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