Un anonimo compratore ha sborsato ieri, la bellezza di 1,8 milioni di dollari per entrare in possesso di un reperto veramente eccezionale: l'oggetto che vedete in foto è infatti la sacca originale della Nasa, usata da Neil Armstrong per raccogliere campioni di roccia lunare, e contiene al suo interno tracce della polvere raccolta direttamente dall'astronauta che per primo ha messo piede sulla Luna.
In occasione del quarantottesimo anniversario dall’approdo dell’uomo sulla Luna la casa d’aste newyorkese Sotheby’s ha messo in vendita il preziosissimo reperto, che ha una storia veramente incredibile.
Qualche anno fa infatti l’agenzia spaziale americana aveva messo all’asta la borsa per sbaglio, perdendola per sempre.
Il prezioso sacchetto era infatti stato attribuito erroneamente ad un'altra missione e non a quella dell'Apollo 11 del 1969.
La storia comincia con il ritorno di Armstrong sulla Terra: l’astronauta consegna il sacchetto agli scienziati dello Houston Lab, ma alla NASA nessuno si accorge del campione lunare abbandonato, finché questo non viene incluso in un’asta indetta dal governo insieme ad altri oggetti in qualche modo legati alle missioni spaziali.
La borsa viene così venduta, due anni fa, a Nancy Lee Carlson, 62 anni, di Chicago, che si aggiudica il sacchetto lunare insieme ad altri lotti, pagando un totale di 995 dollari.
Nancy, vera appassionata di Spazio e collezionista di rocce rare, capisce che il contenuto della borsa potrebbe essere molto interessante e lo rispedisce alla NASA per farlo analizzare.
Una volta accertata la provenienza lunare della sabbia presente nella borsa, l’agenzia spaziale realizza di aver perso per sempre il sacchetto originale di Armstrong e inizialmente rifiuta di restituirlo alla proprietaria.
La signora Carlson, però, non demorde, e porta l’agenzia in tribunale. La corte le dà ragione, e la NASA è costretta lo scorso febbraio a restituire il sacchetto conteso.
E la signora Carlson che non ne ha voluto sapere di restituirlo, ha dichiarato alla Reuters che donerà una parte del ricavato dell’asta alla sua università, la Northern Michigan University per istituire una borsa di studio.
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