Martedì 10 gennaio 2017 il Comitato "Dante" di Roma invita a partecipare alla conferenza “Il sentimento romantico come risposta al disincanto”.
La lezione, a cura della dottoressa Fulvia Strano, inserita nel ciclo predisposto per l’anno sociale 2016/2017 su “La pittura in Italia e in Europa nel secolo XIX, si svolgerà a Palazzo Firenze (Piazza di Firenze, 27 – Roma) e avrà inizio alle ore 17.
La delusione prodotta dalla caduta di Napoleone e dalla Restaurazione degli antichi privilegi nella società europea innesca un fenomeno, largamente condiviso dalla generazione di artisti attivi tra il secondo e il terzo decennio dell’Ottocento, di progressivo ripiegamento su una dimensione più intimistica e soggettiva della storia.
All’adesione filologica al passato e agli ideali della classicità, si sostituisce un approccio sentimentale che, in modi diversi a seconda delle differenti culture in ambito europeo, determina una varietà di espressioni artistiche in cui prevale la visione soggettiva ed emozionale del racconto, in una sorta di isolamento eroico dell’artista nei confronti della committenza e del pubblico.
Al Romanticismo tedesco, caratterizzato da una forte spinta verso la dimensione assoluta del sublime, la Francia contrappone un maggiore interesse per l’attualità storica in chiave di realismo pittorico. In Italia, complice anche la cultura cattolica di cui è permeato l’ambiente sociale, si predilige una deriva più intimista e incline alla dimensione familiare e domestica, andando a ricercare nel Medioevo le matrici di riferimento del nuovo linguaggio artistico.
Nasce così il fenomeno del Purismo, attorno ad alcune figure di letterati (Antonio Bianchini) e artisti (Tommaso Minardi, Pietro Tenerani, Friedrich Overbeck) che reagiscono al rigore accademico neoclassico promuovendo un ritorno all’arte del Trecento e Quattrocento, espressione di una religiosità pura, capace di trasmettere sentimenti di profonda spiritualità in una forma lineare e didascalica.
Molte le assonanze con i Nazareni, artisti tedeschi già attivi a Roma nel secondo e terzo decennio del secolo e dei quali fa parte lo stesso Overbeck; ma anche con i Preraffaelliti inglesi che pure muoveranno da posizioni simili a quelle dei puristi.
Ciò che accomuna tutte queste esperienze e caratterizza il linguaggio di una intera generazione di artisti è il cambio di prospettiva operato nei confronti della storia, di cui si cercano ora le molte matrici culturali legate a momenti e luoghi diversi, secondo una visione particolare e non più assoluta del Bello, come era stato invece per gli ideali etici ed estetici del Neoclassicismo.
Emblematica la figura di Francesco Hayez, artista romantico per eccellenza, che incarna la nuova sensibilità in una poetica pittorica di straordinaria forza e bellezza, in cui appaiono evidenti i richiami alla letteratura e al melodramma.
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