Istituto Luce-Cinecittà e The FilmSociety of Lincoln Center sono orgogliosi di presentare La
Magnani, la retrospettiva che porterà in anteprima a New York, e
poi in tutti gli Stati Uniti e Canada, un momento irripetibile
della storia del cinema mondiale: l'apparizione davanti alla
macchina da presa di un'attrice di nome Anna Magnani. La
retrospettiva prevede 24 titoli, in gran parte provenienti
dall'Archivio Internazionale di Luce Cinecittà, tutti proiettati
in pellicola in formato 35 e 16 millimetri, dal 18 maggio al 1
giugno 2016 presso il Walter Reade Theater del Lincoln Center,
coprendo quasi per intero l'arco cronologico della sua carriera
cinematografica, dal suo terzo film Tempo massimo di Mattoli del
'34, fino al simbolico addio in Roma di Fellini nel 1972.
Passando per il capolavoro di Rossellini che la proiettò nella
memoria del mondo, Roma città aperta ("Ti ho sentito gridare
Francesco dietro un camion e non ti ho più dimenticato", scrisse
Giuseppe Ungaretti), La rosa tatuata di Daniel Mann che le valse
l'Oscar® (di cui ricorre quest'anno il 60° anniversario) e
Selvaggio è il vento di Cukor, con cui vinse il premio per la
miglior interpretazione a Berlino, e la sua seconda nomination
agli Oscar®. La retrospettiva intende riproporre negli Stati
Uniti, che le hanno ufficialmente tributato i più alti onori -
dall'Oscar® alla stella sulla Walk of Fame di Hollywood -
l'orgogliosa passione, l'umorismo tagliente ed il naturalismo
alieno dall'affettazione, che hanno reso Anna Magnani il simbolo,
se non forse la più sintetica definizione dell'idea del cinema
italiano.
Una forma d'arte, esplosa nell'apparizione di Roma città aperta,
che mostrò al mondo qualcosa che prima le platee non avevano mai
visto così apertamente: quel qualcosa che si divideva tra la
nudità del realismo e la gloria, che era la vita portata sullo
schermo. Parimenti portata per il dramma e la commedia, così come
per il palcoscenico e lo schermo, la Magnani incarnava quella che
sarebbe stata la qualità più precisa e insieme inafferrabile del
nostro cinema migliore: muovere con lo stesso film il pubblico al
riso e alla commozione.
Così, non per caso, la retrospettiva newyorchese dedicata ad Anna
Magnani diventa anche l'occasione per riscoprire alcuni
capolavori del cinema italiano: da Rossellini (oltre a Roma città
aperta, L'amore), Visconti (Bellissima), Pier Paolo Pasolini
(Mamma Roma), Federico Fellini (Roma), De Sica (Teresa Venerdì),
Lattuada (Il bandito), Monicelli (Risate di gioia), Zampa
(L'Onorevole Angelina). Consegnando la diversità di generi e
umori che fanno del cinema italiano uno dei più eclettici, ancora
oggi, al mondo. E non meno intensa è la visione di pellicole di
maestri internazionali: da Cukor, a un film divenuto proverbiale
come La carrozza d'oro di Jean Renoir, al Lumet di Pelle di
serpente (accanto a un possibile analogo maschile della Magnani,
per iconicità ed estensione dei limiti del vero: Marlon Brando),
a un film intrecciato alla vicenda biografica con Rossellini come
Vulcano di Dieterle, alla Rosa tatuata, scritto da Tennessee
Williams appositamente per l'attrice.
E non mancherà per il pubblico del Lincoln Center la visione di
pellicole raramente conosciute oltreoceano, come una delle sue
prime prove per il cinema, il già citato Tempo Massimo di Mario
Mattoli del 1934, o il suo distintivo stile vocale in La vita è
bella di Carlo Lodovico Bragaglia, e una delle sue ultime
interpretazioni sullo schermo: il dramma storico …Correva l'anno
di grazia 1870, di Alfonso Giannetti, la sua unica pellicola a
fianco di un altro grande interprete italiano: Marcello
Mastroianni, nel 1971.
A seguire, dal 2 fino all'8 giugno,
Istituto Luce Cinecittà ed il Lincoln Center presenteranno
insieme la rassegna di Cinema Contemporaneo OPEN ROADS, giunta
alla sua 16a edizione
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