La “casa delle scuffie” di via Nomentana
Per un considerevole tratto, la via Nomentana rientra nei confini dell’attuale quartiere Salario.
E in questo tratto, al civico numero 175, si può ammirare un singolare edificio oggi noto principalmente come “casa delle battaglie”, per via del fatto che sulla sua facciata vi sono altorilievi di terracotta raffiguranti scene popolaresche riferite al Risorgimento – il che lo rende assolutamente unico.
Ma un tempo, il palazzo in questione era detto “casa delle scuffie”,perché sulla sua sommità erano presenti delle antefisse, particolari elementi decorativi architettonici raffiguranti volti di donna ornati da ricchi decori intorno alle teste.
La fantasia popolare identificò quei volti come appartenenti a monache o a donne con cuffie, da qui il nome popolare “casa delle scuffie” – la scuffia che in romanesco indica anche lo scappellotto dato ai bambini sulla testa.
Le decorazioni del palazzo erano opera dell’architetto Ettore Bernich, che le realizzò nel 1885, e rappresentano un primo esempio di architettura archeologica nella Roma moderna.
Bernich, infatti, riempì il palazzo di citazioni colte – come le tegole curve nel tetto che richiamavano l’architettura etrusca – miscelando gli elementi antichi, etrusco-romani, con quelli moderni, che rappresentavano le gloriose battaglie del Risorgimento, compresa quella vinta dai bersaglieri a porta Pia.
Nell’arco delle finestre l’architetto inserì volti femminili e quattro grandi scudi (al terzo piano) con le immagini allegoriche di una lupa, di un cavallo, di una biscia e di un toro, alludenti a città italiane, sostenuti da protomi leonine.
estratto dal Libro Misteri e segreti dei Rioni e dei Quartieri di Roma.
Grazie interessante informazioni sul palazzo
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