L'inverno del 1920-21 Rainer Maria Rilke si rifugia nel castello Schloss-Berg nel cantone di Zurigo. Qui scriverà una nuova elegia (un abbozzo) dedicata all'infanzia (e contenuta ne L'Illustrazione Italiana n.13) e questo Testamento, testo durissimo e veramente sconvolgente, sorta di purificazione interiore (ed esteriore, tramite silenzio ed isolamento) dai rapporti e dalle relazioni per ritrovare il vigore di una parola assoluta.
Raggiunge i vertici la sperimentazione linguistica del taccuino bruciato, simile alle astrazioni junghiane associative - un testo misterioso e affascinante, come tutto Rilke.
Basti questa singola pagina, (67 della edizione italiana TEA con la traduzione di Claudio Groff, Ugo Guanda Editore, 1983):
L'ascesi non rappresenta certo una soluzione; è sensualità di segno negativo. Può tornare utile al santo, come supporto ausiliario; nel punto di intersezione delle sue rinunce, egli scopre quel dio del contrasto, quel dio dell'invisibile che ancora non ha posto mano alla creazione.
Ma chi è impegnato nei sensi, chi deve considerare pura l'apparizione e autentica la forma, come potrebbe iniziare con la rinuncia ! E seppure questa gli si rivelasse in un primo momento utile e vantaggiosa, per lui rimarrebbe inganno, stratagemma, raggiro -, e infine si vendicherebbe in un qualche punto del suo arco creativo sotto forma di durezza, aridità, inammissibilità, viltà del frutto.
Basti questa singola pagina, (67 della edizione italiana TEA con la traduzione di Claudio Groff, Ugo Guanda Editore, 1983):
L'ascesi non rappresenta certo una soluzione; è sensualità di segno negativo. Può tornare utile al santo, come supporto ausiliario; nel punto di intersezione delle sue rinunce, egli scopre quel dio del contrasto, quel dio dell'invisibile che ancora non ha posto mano alla creazione.
Ma chi è impegnato nei sensi, chi deve considerare pura l'apparizione e autentica la forma, come potrebbe iniziare con la rinuncia ! E seppure questa gli si rivelasse in un primo momento utile e vantaggiosa, per lui rimarrebbe inganno, stratagemma, raggiro -, e infine si vendicherebbe in un qualche punto del suo arco creativo sotto forma di durezza, aridità, inammissibilità, viltà del frutto.
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