La Bocca della Verità
e la mirabile leggenda della scaltra
donna.
Fa certamente impressione vedere in qualsiasi stagione, con qualsiasi tipo
di condizione meteorologica,
l’incredibile fila di turisti che ogni giorno si dispongono in ordinata
fila fuori dalla chiesa di Santa Maria in Cosmedin, in quello che una volta si chiamava
Foro Boario, sin dalle prime luci del
mattino, per sottoporsi al rito della Bocca
della Verità, l’antica usanza di
fotografarsi mentre si infila la mano nella bocca del grande medaglione di
marmo pavonazzetto che da tempo
immemore si trova in questo luogo. E
certamente stride il contrasto tra l’entusiasmo esagerato per ammirare quella
che è in fondo solo un’antica pietra e l’indifferenza di queste schiere di
turisti (che compiuto il rito, se ne vanno via frettolosi) per la chiesa che la
ospita, un vero gioiello dell’architettura medievale italiana.
Ma tant’è: la fama della Bocca della
Verità è aumentata con il tempo, sempre di più, in particolare dopo che anche
Hollywood ha pensato bene di celebrarne il mito in quel famoso film che William
Wyler diresse nel 1953, Vacanze Romane,
nella scena con Gregory Peck e Audrey Hepburn entrata nella storia del cinema.
Il bello è però che a cospetto di
tanta fama, il mistero intorno alla celebre pietra, non è ancora dissolto.
Creduto per molto tempo di epoca etrusca, il grande tondo (5,80 metri di
circonferenza per 1,75
metri di diametro) raffigurante la testa di fauno è
stato invece, secondo nuovi studi, ritenuto più recente, sicuramente originale,
ma di epoca romana imperiale e riconosciuto come uno dei tombini o chiusini di
cloaca che adornavano la città di Roma nel suo massimo splendore, a complemento
di una rete idraulica e fognaria unica al mondo.
Le fattezze del fauno erano
sicuramente ispirate dunque ad una divinità fluviale, forse allo stesso
Portuno, dio dei porti e del fiume, al quale peraltro i romani avevano
edificato un grande tempio proprio lì nel Foro Boario, a pochi metri di
distanza dalla chiesa di Santa Maria in Cosmedin.
Non si sa come e quando prese piede
la leggenda di attribuire alla pietra un potere di stabilire la verità. Quel
che è certo è che l’oggetto viene già ricordato nei Mirabilia Urbis Romae la guida per i pellegrini che visitavano Roma
nell’anno Mille. Fu in epoca medievale
che la leggenda cominciò a svilupparsi, con la proprietà riconosciuta a questa
pietra di scoprire – richiudendo le sue fauci intorno alla mano della colpevole
– quando una donna avessi fatto fallo a
suo marito.
A questo proposito cominciarono a
circolare numerosi aneddoti riguardanti la pietra, che si diffusero –
attraverso i pellegrini una volta che tornavano nei loro paesi – in tutta
Europa. Il più arguto dei quali arrivava
a spiegare anche il motivo per cui, da un certo punto in poi, la Bocca della
Verità avesse deciso di smettere il suo lavoro, di segnalare cioè le infedeltà
che gli veniva chiesto di esaminare.
Secondo questo racconto popolare,
che fiorì a Roma probabilmente nel Settecento, la giovane moglie di un patrizio
romano era stata sorpresa dai vicini di casa a ricevere assidue visite da un
amante mentre il marito, molto indaffarato per ambasciate fuori città, si
assentava. Senza lasciarsi commuovere
dalle lacrime, il marito tradito decise di richiedere la prova della Bocca della
Verità in pubblico.
E nell’ora convenuta, una gran folla
si radunò davanti alla chiesa di Santa Maria in Cosmedin (anticamente la pietra
non si trovava nell’atrio come ora, ma appoggiata sulla parete esterna
dell’edificio). Accadde però che prima
della prova, un giovane si fece largo tra la folla e tra lo sconcerto generale
si avvicinò alla donna ritenuta colpevole e cominciò a stringerla e a baciarla
sulla bocca davanti a tutti.
Immediatamente lo sconsiderato fu portato via a forza di braccia dalla
folla.
Tornata la calma, la supposta
adultera si avvicinò fieramente alla pietra e infilando la sua mano nel grande
foro della bocca pronunciò questa frase: “Giuro che nessun uomo mi ha mai
abbracciato e baciato, all’infuori di mio marito e di quel giovane
demente!”
La mano rimase intatta, la bocca non
si chiuse, il marito perdonò e la folla esplose nel giubilo.
Ma.. la donna era – come è fin
troppo facile arguire – molto scaltra e aveva semplicemente trovato, insieme al
suo amante, un espediente infallibile per trarre in inganno tutti, compresa la
stessa Bocca. La quale, dice la
leggenda, offesa da tanto ardire, e consapevole di essere stata raggirata,
decise da quel momento di non esercitare più il suo ruolo e di non chiudere mai
più .. la bocca.
Tratto da: Misteri e segreti dei Rioni e dei Quartieri di Roma, Fabrizio Falconi, Newton Compton Editori, 2013.
in testa: Santa Maria in Cosmedin (foto dell'Autore).
in testa: Santa Maria in Cosmedin (foto dell'Autore).
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti interessa questo post e vuoi aggiungere qualcosa o commentare, fallo.