La verità è scostante, scriveva Goethe nelle sue Lettere.
Al contrario di tanti che verranno dopo di lui, Goethe insomma sostiene non che la verità non esiste. Ma che è scostante. Cioè, non afferrabile. Mutevole, nascosta.
Il mondo si presenta complesso mano a mano che si cresce. E ogni complessità in più - anche nel mondo delle conoscenze - rappresenta un potenziale allontanamento dalla verità.
Un gioco di specchi è la nostra vita. Nel grande e nel piccolo siamo (s)perduti.
Ma nello stesso tempo ci rendiamo sempre più conto di non essere ir-rilevanti. Come intuirono i sapienti d'Oriente migliaia di anni fa, l'osservatore non è distinto dall'osservato. E l'osservato dipende strettamente dall'osservatore. Nessun trionfo del relativismo: significa semplicemente che ognuno di noi è parte della verità. Misteriosa.
O magnum mysterium è un testo in latino che narra il mistero della nascita di Cristo. È stato usato in composizioni corali da vari autori, tra cui Victoria, Gabrieli e Palestrina. Nella esecuzione dell'University of Utah Singers, questa è la versione di Morten Lauridsen.
Il testo latino è il seguente:
O magnum mysterium et admirabile sacramentum
ut animalia viderent Dominum natum
iacentem in praesepio.
Beata virgo cuius viscera
meruerunt portare Dominum Christum.
Alleluia.
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