C'è qualcosa di meglio di trovare: ritrovare.
Cammino da quando son nato e da quando cammino - forse ancora prima - perdo qualcosa: un oggetto, un paio di occhiali scivola dalla tasca senza che me ne accorga; il tempo lo perdo ad ogni inciampo e anche lui scivola da qualche parte dove io non posso vederlo.
Ogni tanto trovo anche qualcosa: e mi riempie di stupore. A volte sono cose piccole, altre immensamente sconosciute, ne trovo soltanto l'involucro; certe sono anche dentro di me e non sapevo di averle, altre le trovo camminando come dicevo, perché succede che anche un inciampo può servire a trovare qualcosa. Gli occhi non vanno di pari passo con le gambe.
Gli occhi mirano in alto, le gambe hanno bisogno di camminare sulla strada.
E però nessuna grazia è maggiore del ritrovare.
Ho lasciato una cosa, sperando che nessuno la veda, che nessuno la riconosca. Ho nascosto una cosa, ho seppellito, l'ho lasciata, l'ho abbandonata. Ma lei sapeva che io sarei tornato.
Così funziona: se ti fidi, troverai quel che hai lasciato, nel posto esatto dov'era. Nessuno lo avrà portato via, nessuno l'avrà distratto, nessuno l'avrà rubato, nessuno l'avrà fatto dimenticare di te.
E' il patto segreto. E' sapere che ritroverai, certamente, quel che vuole appartenerti e quello a cui tu vuoi appartenere. Che non si sposta mai sull'asse del pianeta, o dell'universo. Che resta fisso, che non si muove mai.
Fabrizio Falconi
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