Esiste una ''predisposizione al
male della gente comune''.
Il sociologo e filosofo polacco di origine
ebraiche Zygmunt Bauman, professore emerito dell'University of Leeds,
e' intervenuto sul processo con il quale la Shoah e' diventata
''l'emblema stesso del male politico'' durante il convegno
internazionale ''Shoah, modernita' e male politico'', promosso a
Firenze dalla Regione Toscana e dal Forum per i problemi della pace e della guerra nell'ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria 2012.
Il filosofo che ha teorizzato la societa' liquida e che un
quarto di secolo fa ha pubblicato il saggio Modernita' e Olocausto 'ha citato gli esperimenti di recente condotti su un gruppo di
studenti, scelti per partecipare a ipotetiche azioni crudeli, con la
stragrande maggioranza di essi che hanno deciso di andare avanti,
cioe' non si sono opposti.
Da qui Bauman ha fatto una trasposizione
sociologica e filosofica, applicata alla Shoah, del principio
matematico noto come ''campana di Gauss'': quella sorta di curva
regolare che identifica i diversi atteggiamenti delle persone comuni
davanti al male; da un lato pochissimi che ''si rifiutano'',
dall'altro pochissimi che ''si divertono'' e nel mezzo la grande
maggioranza dei ''servi volontari''.
Tuttavia, ha chiuso Bauman citando un testo intitolato Dopo
l'oscurita' c'e' sempre la luce, non vanno dimenticate le persone
che seppero e sanno resistere al male. Da un punto di vista personale,
cio' ha costi molto alti ed e' certo piu' facile restare nella
condizione di ''servi volontari''.
Fonte adnkronos
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