Gli archeologi egiziani hanno
rinvenuto una statua gigante, lunga otto metri, in un quartiere
popolare del Cairo che si ritiene raffigurasse il Faraone
Ramses.
Lo riferisce al Ahram. Accanto alla statua gigante anche
un'altra di circa un metro di Seti II. Il ritrovamente e'
avvenuto in un'area nei pressi di un tempio di Ramses II dove
sorgeva l'antica Heliopolis.
Le due statue regali risalgono
alla XIX dinastia, ha precisato in una nota il ministero delle
Antichita' egiziano riferendo che la scoperta e' stata fatta da
una missione archeologica tedesco-egiziana nel distretto di
Matareya.
La statua che dovrebbe raffigurare Ramses II e'
"spezzata in grandi pezzi" ed e' fatta di "quarzite", scrive il
sito Egypt Independent riferendosi a un tipo di roccia composta
quasi esclusivamente da quarzo granulare.
Sono emerse solo
"parte della testa, con un orecchio e un occhio" e della corona,
aggiunge citando il capo del Dipartimento antichita' egiziane del
dicastero, Mahmud Afifi.
La statua di Seti II, di cui sono stati
rinvenuti circa 80 centimetri, e' "a grandezza naturale".
La scoperta "e' una delle piu' importanti" fra quelle
"recenti", scrive ancora il sito sintetizzando dichiarazioni del
capo della missione egiziana, il professor Ayman al-Ashmawy, in
occasione dell'annuncio fatto ieri.
Il tempio di Ramses "e' uno
dei piu' grandi dell'antico Egitto visto che raggiungeva il
doppio delle dimensioni del tempio di Karnak a Luxor", viene
aggiunto.
"Ovviamente e' una scoperta
sensazionale, ma le notizie sono ancora scarse, aspettiamo di
saperne di piu'".
L'egittologo Christian Greco, direttore del
museo egizio di Torino, non nasconde l'emozione per il
ritrovamento al Cairo della colossale statua di Ramses II, "conosco molto bene Dietrich Rowe, l'archeologo tedesco che sta
scavando li' nella missione tedesco-egiziana, e anche uno dei
nostri curatori e' li' con lui. Heliopolis e' uno dei siti piu'
importanti dell'antico Egitto, li' ha scavato anche l'egittologo
italiano Ernesto Schiaparelli (al quale il Museo Egizio dedica
una mostra che si inaugura oggi a Torino ndr).
E' un sito pero'
anche molto difficile da scavare perche' si trova in una zona
molto abitata de Il Cairo, vicina all'aeroporto".
Nelle foto e nel video diffuse sul ritrovamento si precisa che
le due statue sono emerse nel distretto di Souq al-Khamis,
nell'area di al-Matareya nelle vicinanze del tempio di Ramses
II.
L'eccezionalita' della scoperta viene sottolineata anche
dall'egittologo Khaled Nabil Osman : "era il luogo culturale piu'
importante dell'Egitto, anche la Bibbia ne parla", ha detto
all'Associated Press, "la cattiva notizia e' che ora l'intera
zona dovra' essere ripulita, le fognature e il mercato dovranno
essere spostati" .
Secondo Osman, osservando la grande testa
emersa dal terreno e' molto probabile che si tratti proprio di
Ramses II, anche se al momento non sono state ritrovate
iscrizioni che ne confermino l'identita'.
Il tempio di Ramses II, viene ricordato, era enorme, tra i piu'
grandi d'Egitto, grande il doppio rispetto ai templi di Karnak e
Luxor. Venne distrutto in epoca greco romana. Gli obelischi e le
statue del tempio vennero trasferiti ad Alessandria e in Europa.
In epoca islamica molte pietre del tempio vennero usate per la
costruzione di palazzi de Il Cairo.
Se si riuscira' a ricostruirla, la
statua gigante di Ramses II appena rinvenuta al Cairo sara'
esposta al "Grande museo egizio" che dovrebbe essere inaugurato
l'anno prossimo nella capitale egiziana.
Lo riferisce il sito
Daily News Egypt sottolineando che il ministero delle Antichita'
ha negato che il simulacro del faraone alto otto metri sia
stato danneggiato da una scavatrice durante i lavori di
recupero.
La foto della testa della statua nella pala meccanica ha
"causato un putiferio", sintetizza il sito segnalando critiche
al mancato uso di tecniche piu' sofisticate per spostare l'enorme
reperto.
Il capo delle Antichita' egiziane del dicastero, in una
dichiarazione pubblicata giovedi' sera, ha sottolineato che solo
la testa e' stata spostata usando la scavatrice sotto la
supervisione di archeologi anche tedeschi e sono state usate
travi di legno e sughero per evitare danni.
La nota cita il capo
della missione archeologica tedesca, Dietrich Raue, per
sostenere che la statua non e' stata rotta durante lo
spostamento, riferisce il sito, ricordando che monumenti
faraonici subirono molti danni in epoca greco-romana.
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