E' una meravigliosa Chiesa di Roma, forse un po' sottovalutata rispetto alle più blasonate.
Santa Maria in Porticu, in Piazza Campitelli ha comunque una storia nobilissima: al centro dell'Altare si venera infatti da tempo immemorabile una prodigiosa immagine della Vergine che ha una storia antichissima: la Madonna sarebbe infatti apparsa ad alcune giovani donne; Fabiola, Marcella, Lucina, Paola e Galla, quest'ultima figlia di Simmaco, che in questo luogo allestivano ogni giorno una mensa per i poveri.
Avvertito del miracolo, il pontefice di allora, Giovanni I (523 -526 d.C.) si recò sul luogo, e poiché in quell'epoca infieriva una terribile pestilenza, benedì Roma con il prezioso quadretto (grande soltanto cm.20x 25 cm.) e la peste cessò. Era il 17 luglio del 524.
Nei secoli seguenti la Chiesa fu detta anche Romanae portus securitatis per i numerosi miracoli operati durante le varie calamità.
L'interno della Chiesa è maestoso, l'impianto architettonico incredibilmente elaborato, trionfo di linee barocche, capolavoro di C. Rainaldi (1662-1667).
Tra le molte opere d'arte e curiosità la Chiesa riserva una sorpresa : sulla sommità della tribuna, di sopra al cornicione in un ovale, è possibile notare un pezzo di colonna molto molto raro, di alabastro cotognino, che tagliata in mezzo, forma una croce ed è talmente trasparente che, ingannando la vista di chi entra in chiesa "sembra sianvi dentro de lumi", come scrisse il Nibby, o come dice il popolo, sembra di fuoco. E davvero, vista nella penombra, appare come illuminata da lampade invisibili.
Sembra che questo frammento di colonna sia stato ritrovato fra le rovine del vicino Portico d'Ottavia. Nella foto qui sotto si vede la Croce di fuoco, subito al di sopra della tribuna, nella cornice ovale. Ma per apprezzarla meglio bisogna andare di persona.
Fabrizio Falconi
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